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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Under the dome, la serie tv di Stephen King e Steven Spielberg

Under the dome, la serie tv di Stephen King e Steven Spielberg

Era facile ipotizzare che un lavoro che mette insieme Stephen King e Steven Spielberg cogliesse nel segno ed avesse inevitabile successo. Ed infatti Under the dome è una serie tv ben fatta, ottimamente costruita, piena di ritmo, capace di crescere man mano che la storia si dipana ed anche molto ben recitata. Insomma una roba che in Italia nemmeno ci sogniamo (tranne rari casi, e sì, lo so, i budget sono completamente diversi).

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Rimane il fatto che Under the dome è un ottimo prodotto televisivo, è cinema in tv senza colpo ferire.
Negli USA la prima serie di 13 puntate si è appena conclusa, in Italia mancano ancora alcune puntate ma state sereni che qui di seguito non vi dirò come va a finire.

Vi dirò invece che riprende in maniera molto efficace il romanzo di Stephen King da cui è tratta, inserendo alcune modifiche inevitabili per rendere la vicenda più televisiva e soprattutto seriale.


Nuovi personaggi, nuovi destini, nuove situazioni, ma sempre con la supervisione attenta (e come sappiamo molto gelosa) del suo autore originario.

La vicenda dovreste conoscerla. In una piccola cittadina americana cala una misteriosa e inattaccabile cupola che la esclude dal resto del mondo. Nel nuovo micromondo bisogna riorganizzarsi ma la situazione ben presto sfugge di mano e velocemente vengono fuori vecchie ruggini, invidie, sete di potere, voglia di cogliere le occasioni e di dominare, di arricchirsi. Insomma quello che accade nel mondo reale ma compreso in un mondo più piccolo, e si sa che quando comprimi qualcosa un po’ troppo poi rischia di esplodere.

Pilot

La qualità delle interpretazioni dei protagonisti è straordinaria. A partire da Mike Vogel, a Rachelle Lefevre, al cattivissimo Dean Norris. Ma se devo segnalarvi un nome su tutti allora godetevi Britt Robertson.

Tra le cose buone di Under the dome senza dubbio la costruzione dell’intreccio e la capacità di far crescere il ritmo e la tensione fino ad un finale sempre più frenetico e sorprendente. Le ultime tre puntate sono una vera sferzata, e questo è tipico delle serie americane. Serve per lasciare lo spettatore con la curiosità di sapere cosa succederà poi…

E infatti la serie è andata così bene che è già stata comunicata una seconda stagione (il che vuol dire - sappiatelo – che questa prima stagione non arriva ad un finale degno di essere chiamato tale).

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