• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Un libro da non perdere: "Il Cavaliere Nero"

Un libro da non perdere: "Il Cavaliere Nero"

Prima o poi doveva succedere: qualcuno ha fatto informazione su Silvio Berlusconi. Sono stati Paolo Biondani e Carlo Porcedda, che hanno scritto il saggio “Il Cavaliere Nero”, editore Chiarelettere, pagine 192, Euro 13,90. 

 

Per la prima volta dopo un ventennio qualcuno ha fatto informazione su Silvio Berlusconi. Il contenuto del saggio è facilmente sintetizzabile: Silvio Berlusconi ha per anni sottratto al fisco una montagna di denaro, lo ha portato fuori dall’Italia e lo ha utilizzato per pagare giocatori del Milan, uomini politici, magistrati e quant’altro. Tutto questo viene illustrato e dimostrato utilizzando l’enorme quantità di dati acquisiti dai magistrati di Milano, anche quelli che non sono stati utilizzati per condannare Berlusconi a causa della prescrizione dei reati.

Due i commenti.

Il primo sulle tangenti pagate a Bettino Craxi, per le quali si è addirittura ipotizzato, attesa la loro importanza e periodicità, che il leader socialista fosse un socio occulto di Berlusconi. Non si è riusciti a provarlo, ma il sospetto rimane. Abbiamo avuto qualche caso analogo in Sicilia. Pare (ce lo ha detto Massimo Ciancimino) che suo padre Vito fosse socio occulto della società del gas di Palermo; e qualche altro caso lo si ha altrove. Tutti questi casi hanno qualcosa in comune: difficilmente le relative iniziative imprenditoriali avrebbero avuto il successo che hanno avuto senza l’adeguato sostegno politico che hanno ricevuto dal socio politico. Una seconda cosa che hanno in comune è che è difficile parlarne pubblicamente, e ciò anche a seguito della legge che prevede il carcere per la diffamazione a mezzo stampa.

Il secondo commento è sulla palese incapacità di gran parte dei giornalisti di fare informazione. È paradossale che questo saggio venga pubblicato solamente il giorno in cui Silvio Berlusconi è stato espulso dal Senato. Non convincono ipotesi di sudditanza di vario tipo, ivi comprese quella economica e quella legale (carcere per la diffamazione a mezzo stampa). Forse spesso i giornalisti, più che di informare i lettori, sono preoccupati di divulgare le proprie idee politiche. Finiscono così per fare propaganda e non informazione perché, come è scritto nel Discorso della Montagna, non si può essere servi di due padroni. E questo vale anche per le gradi firme della carta stampata e della televisione.

Ovviamente il contenuto del saggio non meraviglia più di tanto. È di pubblico dominio che gli imprenditori cerchino di sottrarre al fisco quanto e più possibile, magari tutto facendo risultare in pareggio i bilanci societari; e che poi, del denaro così ricavato, fanno sovente un uso disinvolto. A tanti, e non solo ai giudici, Silvio Berlusconi è sembrato che potesse essere più facilmente vergine e casto piuttosto che innocente.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares