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Un bilancio del voto: boom dei grillini; crolla l’Udc; regge il PD, ma solo verso sinistra

Se proprio si deve fare un primo bilancio del voto, si deve tener conto di alcuni fattori:

  • il voto amministrativo è sopratutto voto alle persone sindaco (vedi i risultati di lista e quelli personali nei casi di Tosi e di Orlando per fare solo qualche esempio)
  • l'appoggio al governo lacrime e sangue Monti pesa soprattutto sui partiti che l'appoggiano

Detto questo si deve registrare, che fra voto astensionista più voto grillino e voti nulli e bianche (questi ultimi dati si possono trovare con gran fatica solo sul sito del ministero degli interni. Tutti i mass media non ne fanno menzione), quasi la metà e in alcuni casi anche il 60-65% hanno espresso un voto di rifiuto ai partiti e al sistema partitico così com'è, che non è un bell'affare per gli stessi. 

Se questo dato non viene registrato dai partiti e prendono provvedimenti di cambiamento urgente sarà la fine per loro. Io non vedo nessun segnale in questo senso, ma si continua a dichiarasi vincitori in alcuni casi o dovuti al fato, alla disgrazia a piccoli errori strategici il risultato.

Il PD tiene e soprattutto là dove si è presentato con una alleanza diciamo a "sinistra". Perde voti la dove le alleanze a "sinistra" lo hanno visto isolato. Vedi caso di Palermo o in maniera più eclatante a Taranto. Questo dato insieme al crollo dell'UDC o comunque ad una sua lieve flessione dovrebbe, dico dovrebbe, far pensare ad una diversa strategia da parte di Bersani. Ma anche in questo caso non vedo segnali in questo senso, almeno dai primi commenti a caldo.

Altro dato che mi pare interessante, anche se si sapeva fin dalla vigilia, è l'avanzata dei grillini, da tutti segnati come antipolitica. In realtà sono espressione del malessere e della sfiducia nei partiti. Per cui io li ho sempre etichettati come gli "antipartiti", essendo essi stessi partito, però. E' stato soprattutto una fuga di elettori della Lega e del PDL e voto sopratutto al Nord e del centro Nord. Pertanto è un voto di protesta e un voto ideologicamente di destra o di quello che tradizionalmente viene definita politica di destra. D'altra parte bastava guardare al programma e ascoltare le esternazioni del comico genovese per averne la sensazione e non solo la sensazione.

Però da domani dovranno fare i conti, non con gli slogan o con le battute da comico genovese, ma con la realtà di gestire amministrativamente città con i problemi dei cittadini, la crisi, l'IMU, ecc ecc. Diranno ancora questi amministratori ai propri cittadini che le tasse non si pagano o che vi sarà l'eliminazione immediata degli inceneritori? Sapranno essere tanto forti e autonomi da riuscire a svincolarsi dalle maglie e dalla melma dei partiti nelle istituzioni?

Fra un anno la risposta.

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