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Un Bavaglio a Cape Town

Come mai i giornalisti Rai in Sud Africa si accaniscono contro i potenti del calcio mondiale? Ovvio: perché sono stranieri, e non sono politica. Credevate fossero dei professionisti integerrimi?

Trovo sorprendente come in Rai i giornalisti inviati in Sud Africa si facciano beffe dei “potenti” del settore, spernacchiando il presidente della Fifa Blatter con caricature e richieste di dimissioni. E criticando, più sommessamente (non sia mai) ma facendolo, il numero uno della Federcalcio italiana Abete.

In una cornice di sfrontato umanitaresimo stile Disney, quale è questo mondiale (laddove gli speciali in stile “Anche questo è il Sud Africa” la fanno da padrone – ne parleremo? Boh) i nostri ricordano quant’è brutto odiare il diverso, e apostrofano con parole forti – per esempio – quell’enclave che richiede l’indipendenza dalla Repubblica Sud Africana abitata soltanto da bianchi ultra razzisti.

Una Padania subsahariana, che Costanzo - buongiorno! – verga schifato “peggio delle scimmie”. Non riferendosi evidentemente a Calderoli.

Diabolici, velenosi, perfidi: come animati da una rabbia secolare. Un accanimento che neppure Cicchitto riuscirebbe a qualificare, senza “network dell’odio” che possano tenere. Dosi a perdere di libertà di critica, punti di vista plurali, mazzi grossi così. Da qui, o l’una o l’altra:

  • O i giornalisti sportivi Rai sono dei professionisti impavidi con la schiena dritta, per qualche motivo genetico, e solo nell’emisfero boreale;
  • O ai giornalisti sportivi Rai è rimasto poco “potere” da bersagliare dopo l’uscita della nazionale (c’è voluto Zucconi dopo 45 minuti di trasmissione, tempo fa, per ricordare che il Bossi del “tanto vi comprate gli slovacchi” non è un semplice senatore – come reiteratamente sostenuto in studio – ma ministro della Repubblica), e con gli altri la fanno facile e ci vanno giù duro che tanto chi li sente.

Ci sarebbe anche una terza opzione, ovvero che i giornalisti sportivi Rai si sono fatti portavoce del malessere dell’intero comparto e fungono da valvola di sfogo al di là dell’equatore (come Fantozzi che urla il dolore nel bosco – riferimento aulico), in un campo meno periglioso della politica. Implicazioni: per sentir cazziare qualcuno in una qualche trasmissione dovremmo aspettare che la nostra rappresentativa se ne torni a casa. Che nella fattispecie sarebbe il Governo.
U‘

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