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Tunisia: c’é sentore di golpe

Quello che succede in Tunisia assomiglia sempre di più ad un vero e proprio rovescio del sistema. La Tv nazionale ha appena annunciato lo stato di emergenza con coprifuoco e legge marziale. Carta bianca all’esercito e alle forze dell’ordine per l’uso delle loro armi contro ogni forma di raduno o persona sospetta.

Questa la traduzione del testo letto sulla tv nazionale, questo pomeriggio:
 
<<Per preservare la sicurezza delle persone e dei beni contro i disordini, Il presidente Ben Ali ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza in tutto il territorio della Repubblica, questo significa:
 
Primo: vietato ogni raduno di più di tre persone su tutto il territorio della Repubblica per le strade e nei luoghi pubblici.
 
Secondo: Divieto di circolazione per i veicoli civili dalle 06:00 fino alle sei del mattino.
 
Terzo: E ' consentito alle forze di sicurezza e all'esercito nazionale l'uso dell armi nei confronti di qualsiasi persona sospetta che non si conformi con l'ordine di fermarsi o cerca di scappare.
Fine del comunicato.>>

La gente continua a protestare in vari luoghi ma probabilmente da questa sera l'esercito chuderà tutti li spazi e circonderà le città.
 
Le voci di corridoiosono impazzite chi parla di colpo di stato, chi dice che Benali é già all'estero con la famiglia e che il discorso di Ieri era solo una registrazione. Il paese é isolato. Le communicazioni via telefono sono molto difficili, frontiere e aeroporti sono bloccati.
 
Ha tutta l'aria di un golpe militare. L'unica cosa che non si capisce é se é un golpe pro o contro Benali.
 
Nel primo caso, ci sarbbe la speranza di una riapertura progressiva verso l'opposizione e l'organizzazione fra non molto di elezioni (un tantino) più democratiche delle solite. Salvo poi ricadere nello schema algerino e riutilizzare ancora il pericolo integralista per richiudere tutte le libertà e gli spazi di espressione.
 
Nel secondo caso, se il golpe é pro Benali, questo annuncierebbe una situazione veramente brutta per i prosimi mesi. Reppressione a tappetto e ripresa in una mano ancora più ferrea del potere minacciato per pochi giorni.
 
Dipenderà forse anche dalla comunità internazionale, se si rimarrà ancora ad guardare mentre il retroterra del paradiso dei turisti diventa ancora più infernale.

Commenti all'articolo

  • Di Franco Albertarelli (---.---.---.51) 15 gennaio 2011 11:47
    Franco Albertarelli

    Direi che la prospettiva sia quella che tu paventi. Sembra che ora faccia le funzioni di presidente, quello che molto probabilmente è il vero responsabile della situazione tunisina. E’ stato primo ministro per 12 anni, dal 1999 ad oggi; prima era il potente ministro della cooperazione internazionale e degli investimenti esteri e sopravisionava le relazioni della Tunisia con l’Unione europea, il Fondo Monetario Internazionale, e la Banca Mondiale, e le altre agenzie finanziarie mondiali. Inoltre gestiva i prestiti dall’estero alla tunisia e gli investimenti stranieri in tunisia. Come primo ministro aveva responsabilità di sopravisione e guida politica sui vari ministri e ministeri. Se non è il principale responsabile lui delle situazione tunisina, non vedo proprio chi possa esserlo. E nemmeno vedo come il suo assumere il potere sia un segnale positivo per i dimostranti. La comunità internazionale? Della sua parte ovviamente; almeno quella che conta. 

    • Di Franco Albertarelli (---.---.---.51) 15 gennaio 2011 13:42
      Franco Albertarelli

      Comunque sembra che ci siano dei problemi per quanto riguarda la successione a Ben Ali. Secondo la costituzione tunisina deve essere il presidente del parlamento ad assumere il ruolo di presidente ad interim, che porti il paese a nuove elezioni. Invece, a quanto pare, quel ruolo è stato assunto dalla banda dei 6+1, designata dal loro capo prima della fuga. Chi difenderà la costituzione? L’esercito?

  • Di Karim METREF (---.---.---.27) 27 gennaio 2011 14:17
    Karim METREF

    Questo articolo é stato scritto prima del golpe.
    Ovviamente alcune cose si sono avverate altre invece no. Ciò che rimane é che l’esercito ha preso il potere. D’intesa con il resto del mondo vorrebbe fare un rimpasto un po’ formale senza cambiare granché. Invece la poplazione non lo vuole questo rimpasto. Vuole del nuovo.

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