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Tragedia a Roma: la sicurezza per gli ascensori

Tragedia a Roma nella zona di piazza Bologna, dove un’addetta alle pulizie è stata schiacciata ed uccisa da un ascensore mentre ne puliva le grate. Per raggiungere una zona accessibile solamente a macchina ferma, aveva lasciato aperte le porte di un piano ; un ignaro utente le ha chiuse ed ha attivato l’ascensore, provocando l'incidente.

Stupisce che fatti del genere possano accadere, atteso il costante controllo esercitato su questo tipo di attrezzature, sia all’installazione sia negli anni durante l’esercizio (il Regolamento che disciplina questo settore è il n. 162 del 30 aprile 1999). Per questo motivo una riflessione del cronista è opportuna.

Innanzitutto è evidente che il tipo di manovra messa in atto dall’addetta alle pulizie avrebbe dovuto essere possibile solamente agli addetti alla manutenzione, previa messa fuori servizio dell’ascensore e sua conseguente messa in sicurezza rispetto all’utenza. Su questo punto è da verificare se il Regolamento n. 162/1999 è adeguato nel prevenire l’evento in questione, anche perché la norma appare sovente mirata piuttosto a disciplinare la costruzione delle macchine e ben poco al loro inserimento nell’edificio. Non ci si meravigli di questo approccio all’accaduto, è del tutto normale fare questo tipo di verifiche : sulle portaerei americane si applicano rigide e meticolose regole di sicurezza, che, si dice, sono state scritte con il sangue dei marinai, nel senso che ogni incidente è stato sempre esaminato e valutato al fine di apportare ad esse le necessarie modifiche ed integrazioni per evitarne il ripetersi.

Una seconda ipotesi è che l’ascensore in questione sia stato costruito prima del 1999 e, per questo motivo, non sia ad esso conforme. Sugli impianti realizzati prima del 1999 è intervenuto il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 23 luglio 2009, che ha disposto l’adeguamento al Regolamento n. 162/99 di tutti gli ascensori costruiti in precedenza ad esso, e ciò entro termini temporali che vanno dai due ai cinque anni. Se questa seconda ipotesi è quella corretta, la gravità dell’evento dovrebbe spingere a rivedere questi termini temporali, facendo in modo che al più presto tutti gli ascensori siano resi conformi al Regolamento n. 162/99. Non sembra questo uno sforzo eccessivo davanti a comprovate esigenze di sicurezza.

Tutto quanto sopra è per intero nelle competenze del successore del ministro Scajola (che ha sottoscritto il Decreto 23 luglio 2009) ed a tutela dei cittadini, i quali possono chiedere solamente alla politica la sicurezza per le proprie abitazioni.

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