• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Tra Il Corriere e la Repubblica sembra quasi che ci sia…. “di mezzo il (...)

Tra Il Corriere e la Repubblica sembra quasi che ci sia…. “di mezzo il mare”

Nell’odierna Italia dell’informazione si corre il gran rischio di non capire più la realtà dei fatti.

 
Di un evento, tra i tanti cento e più, si dice di tutto e il contrario dell’intero fatto. Proprio di “cotte e di crude”. Sembra quasi la gara dell’ “incontrario”. Chi più diverge, allontanandosi o stravolgendo la realtà di fatto…vince un suntuoso premio.
 
Lasciamo stare, per amor civico e di patria, dei variegati giornali, cartacei o tv , che essenzialmente si basano sullo “scandalismo”. Campano nell’ “inventare” notizia da dare in pasto al popolo.
 
Si rispolverano le antiche tecniche del “godi popolo”. Certo, ammodernate. Già utilizzate durante l’impero romano con le selvagge caccie all’uomo in sfavillante uso al Colosseo.
 
Però che dire della “concorrenza” tra le due principali testate di quotidiani nazionali: “Il Corriere” e “la Repubblica”?
 
Nello specifico mi riferisco ai notiziari diffusi dai rispettivi siti on line.
Si prenda come determinato e specifico esempio la giornata di sabato (28 febbraio) e la divulgazione della notizia riguardante la manifestazione svoltasi a Torino nel corso della mattinata, organizzata dalla CGIL del Piemonte per denunziare la gravissima crisi occupazionale in atto nella regione.
 
I cittadini, che per propria comodità o scelta d’uso, si inseriscono nei due siti informativi, traggono, almeno fino alle ore serali, note totalmente divergenti sulle caratteristiche partecipative che riguardano l’importante avvenimento.
 
Infatti, per molte ore sul sito del Corriere si è letto, con il titolo “centinaia in piazza con la Cgil a Torino” che “nel comizio finale sono intervenuti alcuni lavoratori delle aziende piemontesi in crisi……tra le centinaia di lavoratori che sono scesi in piazza...”.

Si deduce, quindi, facilmente, che la manifestazione è proprio fallita. Proprio “quattro gatti” con la CGIL. Personalmente percepisco proprio questa impressione.
 
Contemporaneamente sul sito di Repubblica si leggeva: “decine di migliaia di persone stamattina in piazza a Torino per il lavoro, alla marcia della Cgil Piemonte, sessantamila persone secondo il sindacato…diecimila secondo la polizia”.

E, poi, ancora, nelle ore serali: “ manifestazione imponente….circa 70 mila i lavoratori, pensionati e studenti in marcia per il lavoro e in difesa del contratto…”.
 
Si accresce la mia confusione di cittadino diligente. In questa fase viviamo tempi infausti, specie per la Cgil ed i lavoratori dipendenti, almeno asentire le parti governative e viciniore ad esse..
 
Tra “centinaia” e “decine di migliaia”…c’è proprio di mezzo il mare.
 
Ma chi ha ragione?
La domanda ha certamente assillato i cittadini che hanno avuto maniera di trarre la notizia da ambedue i siti.
 
E chi avesse visto solo l’uno o l’altro? Che valutazioni ne ha tratto?
A leggere l’uno…dato che i numeri non sono un’opinione, la manifestazione era sonoramente e vistosamente fallita. A leggere l’altro, invece, la manifestazione di protesta era andata in maniera eccelsa.
 
Chi avesse avuto maniera di vedere il servizio televisivo trasmesso da Rai 3 (ore 14.30) ha certamente avuto adeguata risposta alle proprie domande. C’erano anche i filmati.
 
Sì, a parte il commento del giornalista, l’occhio non inganna: c’erano proprio tante decine di migliaia di persone.
 
Poi, durante la serata, il sito del Corriere ha “corretto il tiro”. Evidentemente il mattiniero avvistatore, con la fretta di uscir di casa, aveva abbondato gli occhiali. Si può supporre, quindi, che da forte miope avesse visto solo ombre. Ogni “pezzo” composto da cento manifestanti in carne ed ossa valevano una singola unità-ombra. Da lì è uscito fuori il “centinaia in piazza con la Cgil" che il ricevente addetto alla stesura,…si sa il tempo è sempre tiranno, ha automaticamente elaborato, come se la manifestazione fosse stata indetta dal club dei bocciofili del 18° quartiere.
 
Sì, rivedendo nella tarda sera il sito in oggetto la rivisitazione c’è stata. Il sottotitolo affermava “a Torino in 70 mila con la CGIL”.
L’ “avvistatore” aveva trovato gli occhiali.
 
Si può anche supporre…che nella fretta qualcuno o “qualcosa” avesse sbagliato la città.
 
Pazienza “errare è sempre umano”. E meno male che in Italia abbiamo ancora la pluralità dell’informazione, pur con le quote differenziali in uso.
Almeno per Chi riesce ad arrivarci, o ha voglia di confronto.
 
Viviamo proprio tempi terribili!

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 2 marzo 2009 13:16
    maurizio carena

     bell’articolo.
     solo la prima frase e’, a mio modesto avviso, "sbagliata". se, al posto di scrivere"nell’odierna Italia dell’informazione si corre il rischio di non capire piu’ la realta’ dei fatti" si fosse scritto "nell’odierna Italia della propaganda piu’ capillare e sistematica le elites al potere lavorano per non far capire un tubo a nessuno", allora tutto sarebbe, forse, piu’ comprensibile.
     i giornalisti professionisti, sono pagati per disinformare o informare solo su cio’ che desidera il padrone, ovvero l’editore.
     e mancano i contesti, le interviste, le inchieste scomode, non per caso, ma perche’ cosi’ dev’essere. se no crollerebbe il sistema.
     per questo censureranno il web.
     per questo vogliono la galera per i (pochissimi) giornalisti non servi.
     e finche’ continueremo, purtroppo in perfetta buona fede, a chiamare "informazione" le prostitute dei mainstream, saremo sempre molto lontani dalla comprensione del problema informazione in Italia.
      i mainstream, tv e giornali, non sono informazione: sono il nemico.
     saluti.
    m.c.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares