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Torna Sabina Guzzanti e fa… Vilipendio!

Quello che vi sto per raccontare è uno show satirico assolutamente trasgressivo, irriverente, unico, nel suo genere. E’ un genere in via d’estinzione, che ricorda i compianti periodici di satira come il Male, Cuore e che riabbraccia quella potente arma dell’ironia anti-bacchettoni che abbiamo imparato a conoscere anche attraverso il Vernacoliere. E’ anche e soprattutto uno show che va condiviso: cercatelo nelle varie tappe in giro per l’Italia!

Sto parlando naturalmente del ritorno a teatro di Sabina Guzzanti con il suo Vilipendio Tour
. Io vi racconto, naturalmente, la tappa romana. Con il Gran Teatro di Roma gremito di gente lo show ha dato già da subito la sua prima scossa: manca ancora mezz’ora all’inizio ma salgono sul palco le ragazze e i ragazzi dell’associzione Facciamo Breccia (www.facciamobreccia.org), loro chiedono a gran voce di “buttare fuori i preti dalle nostre mutande”, una richiesta che si sono sentiti di diffondere dopo la decisione della Chiesa di schierarsi contro la depenalizzazione del reato di omosessualità. “Una decisione – dicono quelli di Facciamo Breccia – che palesa un appoggio esplicito del Vaticano alla pena di morte contro gli omosessuali! Contestualmente si ribadisce che la possibilità di interrompere una gravidanza non voluta non può essere un diritto delle donne”.

Un’affermazione che si pone in netto contrasto con la decisione dell’Unione Europea e della Commissione tecnico-scientifica dell’agenzia italiana del farmaco RU 486, che hanno dato parere favorevole all’immissione in commercio della pillola abortiva. L’associazione ospitata dalla Guzzanti chiede quindi una svolta laicista dello stato italiano e vuole prendere le distanze da decisioni confessionali come quella di chiedere a fedeli e non di non usare il preservativo (nonostante l’AIDS ha prodotto 25 milioni di morti dal 1981 al 2005 e ancora tanti ne fa) o le scelte derivate dal concordato come quella di attribuire al vaticano la possibilità di nominare gli insegnanti di religione all’interno delle scuole italiane. Il gruppo snocciola dati e invita tutti il 14 febbraio alla quarta edizione della manifestazione No Vat a Roma per controcelebrare ottant’anni di Concordati tra stato e chiesa e per dire “Sì” ad autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione, cittadinanza.

Quelli di “Facciamo Breccia” vanno via tra gli applausi e in sala cala il buio! Tocca a lei: anzi.. a lui: su uno schermo gigante fa breccia il Berlusconi caricaturale della Guzzanti, adagiato su un letto di una sfarzosa camera d’albergo. Il cavaliere sorride alle persone che ancora prendono posto e ostenta la sua virilità affermando che è pronto a giacere con tutte le donne che sono in sala; sarà la Guzzanti poi a chiedersi nel corso dello spettacolo il motivo per cui politici ultrasettantenni hanno sempre voglia di sesso, arrivando al punto di incappare in intercettazioni osè dove tra loro commentano le prestazioni sessuali delle colleghe e fino al punto di decidere di piazzare le loro “vallette” direttamente in parlamento.


La risposta l’hanno data tempo fa “Le Iene”, che in un servizio hanno fatto – all’ insaputa degli ignari politici – il test antidroga ad alcuni parlamentari: ebbene,
il 50 per cento dei 40 sottoposti all’analisi è risultato positivo alla cocaina. “La cocaina – afferma la Guzzanti – aumenta la voglia di fare sesso ma diminuisce la qualità delle prestazioni. Così le mogli si stancano, le soubrette no, quelle lo fanno di mestiere!”. E’ un crescendo: la Guzzanti racconta i postumi del No Cav Day di Piazza Navona che le ha fatto guadagnare un’accusa di vilipendio (accusa poi ritirata perché priva di fondamento).

“Ringrazio chi ha sostenuto l’accusa di vilipendio – dice - mi ha fatto trovare il titolo per il mio spettacolo!”. Ma cosa avrà detto poi di così scandaloso la Guzzanti per guadagnarsi un’accusa piuttosto pesante? Le battute messe alla graticola sono state: “..fra vent’anni il 30% degli insegnanti saranno stati scelti dal Vaticano, ma devono ancora passare questi vent’anni, e fra vent’anni Ratzingher sarà morto e starà dove deve stare, all’inferno tormentato da dei diavoloni, frocioni, attivissimi e non passivissimi!” e la Carfagna che non ha gradito una canzoncina, uno slogan ed una battuta: “Osteria delle minestre, le ministre son maestre e se a letto sono un portento figuriamoci in parlamento…Noi non sappiamo che è successo - noi cittadini comuni - a meno che non abbiamo letto il quotidiano argentino El Clarin, che ci informa di alcune intercettazioni in cui una ministra italiana spiega ad un’altra come si fa sesso orale col presidente del consiglio”.

Insomma la nostra ministra parla di pompini al premier e lo scandalo lo fa la Guzzanti! “Vilipendio” macina così applausi, risate e standing ovation, con un travolgente sguardo comico, grottesco, satirico sull’Italia di oggi che riesce ad essere esilarante e spaventosa allo stesso tempo. Dopo due ore e mezza di spettacolo in cui si è messo in uno stesso calderone dissacrante la Finocchiaro, D’Alema, l’Annunziata, la Carlucci, Sgarbi, i commercialisti, i giovani candidati del PD, gli avvocati, Bertinotti, parlamentari e giornalisti, gli insegnanti di religione e una poesia di Bondi in un mix di musica, immagini evocative e coinvolgenti rap d’attualità, la Guzzanti saluta stanca e soddisfatta. Chi ne ha preso parte s’è goduto una serata di esilarante libertà.

Per un attimo, uscendo dal teatro, sono tornati alla mente show come il Pippo Chennedy Show e l’Ottavo Nano, Satyricon e Raiot. Solo per un attimo, poi sono spariti tornando nell’editto che li vieta e anche noi siamo tornati alla realtà! Oramai chi ama la satira è vaccinato e non si aspetta niente dalla nostra democrazia dalla salute sempre più cagionevole… come dire: ce ne siamo fatti una ragione!

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