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Time sceglie l’uomo dell’anno: è Zuckerberg (Facebook) che batte Assange (Wikileaks)

Zuckerberg è l’uomo dell’anno. Lo scorso 15 dicembre la rivista statunitense Time Magazine è uscita nelle edicole con la sua "person of the year". L’autorevole settimanale, che ogni anno decreta l’uomo dell’anno secondo le votazioni dei propri lettori, ha svoltato strada, ha operato una scelta politica ben precisa.

Julian Assange era stato infatti giudicato dai cittadini la persona più adatta a ricoprire questo ruolo, ma così non è stato. Con i suoi 382mila voti, il fondatore di WikiLeaks si trovava in testa alla classifica, seguito dal padre di Facebook, dal premier turco Recep Tayyd Erdgan e dalla popstar Lady Gaga.

L'ultima parola sulla decisione dell'ormai famosa onoreficenza, come da prassi è spettata però ai redattori della rivista, che lo hanno boicottato alla luce delle scelte politiche governative.

Tenuto conto della politica anti-WikiLeaks intrapresa dall'amministrazione Obama, che sta facendo di tutto per cercare di incriminare Assange, i redattori del settimanale Time non hanno avuto il coraggio di seguire le preferenze dei propri lettori, determinando così un punto di svolta nella tradizione del "person of the year".

"Zuckerberg - si legge nella parte web della rivista - è stato scelto come persona dell'anno del 2010 per essere riuscito a connettere più di un miliardo e mezzo di persone, riuscendo a mappare le relazioni sociali tra gli utenti; per aver creato un nuovo sistema di interscambio di informazioni; e per aver cambiato il nostro modo di vivere la vita: Mark Elliot Zuckerberg è la persona del'anno 2010 per il Time".

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