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Territorio: una parola politicamente abusata

Cosa è il territorio di cui tanto parlano i politici, in particolare della Lega? Il territorio è un luogo dove una comunità nasce, cresce, vive, dunque un bene comune oppure è un luogo di contesa per i politici, che se ne servono come bacino di voti e potere?

Spesso mi pare che territorio perda la connotazione pubblica per diventare uno strumento di propaganda politica e di ampliamento del proprio potere.

Faccio un esempio, la scala è piccola si tratta d'una terra periferica: la Valsesia (Piemonte), ma il politico in questione, Gianluca Buonanno, è di scala nazionale essendo, oltre che sindaco a Varallo, vice sindaco a Borgosesia (che altro a Gattinara e in Provincia e Regione non so), anche deputato della Lega Nord.

La vicenda che narro riguarda i Sacri Monti.

Forse il più bello e importante d'Italia è il Sacro Monte di Varallo, patrimonio dell'Unesco, intorno a questo luogo sacro si sono scatenate molte forze e non tutte evangeliche.

La Regione Piemonte ha infatti apportato delle modiche a una legge sulle aree protette, sui parchi e sui Sacri Monti che risaliva al 2009 (giunta Bresso). Queste modifiche sono state nella mia zona variamente interpretate.

Secondo l'onorevole Buonanno e i leghisti della zona le modifiche alla legge sono state una vittoria assoluta della Lega e di Buonanno in particolare. Nel volantino diffuso da quest'ultimo si dice che il Sacro Monte di Varallo non è “subalterno a nessuno”, che sarà sede di varie attività (tra cui il centro per il restauro, come però era già nella legge del 2009), che avrà più soldi ecc. ecc. tutte cose belle perché, cito, “questa è la vera politica del territorio”.

Ho poi letto il bollettino del Sacro Monte di Varallo, non gestito da bolscevichi ma dai Padri che si occupano tutti i giorni del Sacro Monte perché lì vivono, e la versione era un po' diversa. Si ventilava l'ipotesi che in realtà non ci fosse stata una vittoria, piuttosto si diceva che il sindaco e onorevole e vicesindaco ecc. ecc. aveva dovuto mandar giù un rospetto, poiché lui aveva affermato di volere lo scorporo del Sacro Monte di Varallo dal sistema dei sacri monti piemontesi per porlo sotto la sua diretta amministrazione. I padri paventavano tale ipotesi confermando invece fiducia all'attuale direzione del Sacro Monte.

Oops che errore! L'amministrazione e direzione del Sacro Monte non c'è più, è stata misteriosamente commissariata, anche se alla luce della volontà di gestire il sacro Monte in prima persona appare evidente che il sindaco, onorevole, vicesindaco ecc. ecc. vorrà mettere persona a lui più consona.

Infine ho sentito una terza campana dalla voce del consigliere regionale d'opposizione Ronzani la cui versione è più simile a quella dei Padri. Infatti il consigliere conferma che il sindaco, vice, onorevole ecc. ecc. Buonanno voleva lo scorporo del Sacro Monte e che è stato sconfitto dalla sua stessa parte politica. Ha però ottenuto una grande vittoria, le riunioni del consiglio direttivo dei sacri monti si terranno una volta nel santuario di Crea e una volta in quello di Varallo. Queste sono soddisfazioni per il territorio, non il contenuto delle riunioni, ma il luogo!

Il territorio appunto. Cosa vuol dire per queste persone territorio? Io ho sempre più l'impressione di una concezione feudale del potere. Per cui il territorio rischia di diventare il potentato personale di una persona e dei suoi accoliti, non il luogo di tutti, il bene comune per eccellenza.

Di tutta la faccenda che ho riassunto per sommi capi mi colpisce infatti anche che il territorio è comunque, se non ingannato dai politici, certo tenuto all'oscuro, con la complicità della stampa locale ovviamente. Può darsi che abbia ragione Buonanno, che combatte solo contro opposizione, parte della sua maggioranza e Padri, ma certo avrei voluto vedere sui giornali i fatti e non solo l'interpretazione che ne ha data Buonanno.

Perché il territorio non è di chi amministra e governa, non è suo, questo è ciò che Buonanno e gli altri leghisti stentano a capire. Mi auguro che la Lega abbia anche altri tipi di rappresentanti davvero più vicini al bene comune e non al proprio opportunistico desiderio di potere.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.135) 9 agosto 2011 13:52

     Bel compendio di p*******e , ma mai che vogliaTE un confronto su questi temi , temete le confutazioni a platea pubblica e vi limitate come ogni media parassitario e centralista a monologhi pieni di luoghi comuni ! IL S.Monte esiste perchè esiste la Valsesia, e gli artigiani ed artisti che hanno costruito. Come mai in tutto l’articolo non si menzionano i veri proprietari MAI messi in causa del S.M.di Varal ? Come mai non si menziona che il Nostro ( nostro non intende lei a quanto pare ) S.Monte è vissuto in splendida forma per soli 520 anni grazie esclusivamente alle premure dei Varallesi e Valsesiani e che il suo decadimento incomincia con l’arrivo della burocrazia Savoiarda prima e italiana poi ? il circuito dei 7 S.M. ha il vizio di forma degli amministratori di condominio! dove il più grosso o potente di turno cerca di accapparrarsi i più grossi per poter aumentare la cresta fatta con le "italiane amministrazioni", e questo è un problema trasversale che vede come colpevoli sia amministratori di sinistra, i primi a volere idioti accorpamenti tra S.M. che non hanno nulla che li accomuni ( a partire dalla proprietà di questi ) fino ad arrivare agli amministratori di destra che odorato il sapore di denaro non si tirano indietro...Lei chiede quando si sveglieranno i Valsesiani ? IO spero anche domani, ma Lei che in fondo rappresenta una parte di oppresione politica italiana è sicurà di volere una loro reazione ? Alegru ! VALSESIA LIBERA E INDIPENDENTE !

    Marco Giabardo M.A.V. - VALSESIA INDIPENDENTE 
  • Di Ambrogio Ercoli (---.---.---.164) 10 agosto 2011 19:01

    Se i valsesiani si svegliano per me va anche bene. Se poi si decide che la Valsesia debba essere uno stato indipendente può darsi che sia la strada giusta. Ma ditemi subito due cose: la prima, quali sono i confini, perchè a quel punto vedere tanti leghisti che si danno tanto da fare tra Torino e Roma mi sembra un controsenso; la seconda è quanto sono permeabili i confini? Li teniamo ben chiusi così muoriamo per autostrangolamento finanziario, oppure li lasciamo aperti perchè abbiamo bisogno di turisti e marocchini che ci costriuscano le case e facciano girare le nostre rubinetterie, in modo che non cambi nulla se non il nome? O facciamo la classica via di mezzo all’italiana?
    Ditemi anche un’altra cosa: cosa c’è di così meraviglioso in questa valle da non potersene andare e, anzi, volerla isolare dal resto d’Italia per preservarla?
    Non è questione di dove si governa me di chi e in nome di chi.
    A.

  • Di (---.---.---.38) 10 agosto 2011 20:40

    Tutte le risposte alle Sue domande le trova ( anche perché rispondere esaustivamente qui equivarrebbe a caricare un centinaio di pagine ) sul nostro sito, mav-valsesia.org, attivo dal 1999, ma che ha materiale risalente anche al febbraio 1980, data di nascita del movimento. Su una cosa le rispondo immediatamente, i confini sono stati SEGNATI dagli stati ( vedi italia e prima ancora Regno di sardegna ) non dalle comunità locali, e nessuno la vuole isolare ma slegarla dalle catene burocratiche ed economiche che ne rendono la vita difficile. Autonomia e autogoverno non è una soluzione utopica, era ed è l’unica soluzione che hanno le comunità alpine per PROSPERARE! 

    A proposito, sa meglio di me che se i salari fossero adeguati ad una vita onorevole, difficilmente ci sarebbero "marocchini " come li chiama Lei, nuovi "servi della Gleba " come li vedo io, ad occupare posti di gente che anch’essa emigra poi in altri stati ( o pensa che non ce ne siano ?) 




    Alegru !
    M.G.

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