Tensioni al confine fra Libano e Israele

Hezbollah è un movimento di libanesi mussulmani che è partito politico presente in Parlamento e al governo con un braccio armato. Hezbollah è finanziato dall'Iran e ha un programma che prevede l'annullamento di Israele e la presa del potere in Libano. Il braccio armato è un esercito - si stima - di cento mila uomini che ha combattuto in Siria dalla parte di Assad. Nel sud del Libano dispone di centocinquanta mila razzi.

Al confine fra Israele e Libano è stanziato il contingente Unifil, cinque battaglioni di varie nazionalità a guida italiana. Sono presenti milleduecento soldati italiani. In totale si tratta di un contingente di tremila seicento militari. Hanno avuto il compito di controllo del territorio, dialogo con le autorità locali, aiuto alla popolazione, dissuasione a forze militari di usare violenza da una parte e dall'altra. Sino ad oggi vi sono riusciti. Ma la situazione è cambiata e al momento sono senza indicazioni da parte delle Nazioni Unite. Il grande assente è l'esercito libanese. Lo stato libanese da alcuni anni attraversa una grave crisi finanziaria e le paghe per l'esercito sono molto basse. Chi ha famiglia è costretto a fare un secondo lavoro. Inoltre nel paese sono presenti trecentomila profughi palestinesi nel sud del paese. In altre aree sono stanziati oltre un milione di siriani in fuga dalla guerra. La Siria è ancora in guerra e l'esercito deve evitare gli sconfinamenti. Il nostro ministro della difesa ha dichiarato che se necessario farà rientrare il contingente in Italia.