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Tendenze? No grazie. Piuttosto concetti e relazioni sul Web 2.0

Tendenze? No grazie. Piuttosto concetti e relazioni sul Web 2.0

Tendenza, far tendenza, negli anni Ottanta era vitale. Nella convinzione che le tendenze fossero durature e tutti a seguirle, prima gli opinion leader che le avviavano e poi il famoso mainstream, cioè tutti gli altri a scimmiottare.
 
Questo modello non esiste più e mi colpisce che a confermarne l’annuncio funerarario sia anche Francesco Morace, ricercatore, studioso di tendenze appunto che in una recente intervista spiega due cose interessanti.
 
La prima è che cercare per mestiere le tendenze oggi è diventato molto facile, perché se conosci la rete, il web, (e io aggiungo un po’ d’inglese) trovi tutto, ma proprio tutto.
 
L’altra considerazione più interessante è che le tendenze oggi sono sono state sostituite dalle "occasioni di vita". Che non sono nemmeno più i vecchi e e rassicuranti "stili di vita". In sostanza noi ci facciamo il nostro palinsesto personale di scelte che possono andare d’accordo o sovvertire quelle considerate "dominanti".
 
Per un’azienda per un brand per chi insomma vuole entrare in sintonia va da sé che cambia tutto.
 
Le tendenze oggi dalle persone sono infatti interpretabili, in questo il web ha educato ormai più di una generazione, ad essere padroni del contenuto e del messaggio sono gli utenti quelli che nel web ci vivono, che prendono, rimpacchettano ricombinano.
 
Power to the people? Sì sempre di più, il web 2.0 con il suo portato di relazioni virtuali e vere, scambio continuo di storie e racconti, testimonianze, se ci si pensa è il perfetto media per la creazione del palinsesto personale di cui dicevamo prima.
 
Nessuna conclusione teorica definitiva, ma l’implicazione forte che torna in primo piano il raconto e l’espressione di sé, questa è forse la nuova vera tendenza: io al centro del mondo e se mi cerchi tu brand, se mi vuoi, devi venire a parlarmi lì dove sono e prima ascoltarmi per capire chi sono.
 
Una coda lunghissima, un micro mercato per cui le aziende non sono pronte, e in cui le persone non hanno ancora capito che potere hanno per le mani.
 
 
 

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