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Tarsu con IVA in agguato

13 mln di bollette annue dell’Emilia Romagna (esclusa Bologna) potrebbero essere illegittime. Anche Roma, Milano, potranno chiedere il rimborso dell’Iva.

13 mln di bollette annue dell’Emilia Romagna (esclusa Bologna) potrebbero essere illegittime. Anche a Roma come a Milano, i cittadini potranno chiedere il rimborso dell’Iva se applicata su Tarsu o Tia, la tariffa di igiene ambientale.
La recente sentenza della Corte Costituzionale del 16 luglio scioglie infatti ogni dubbio sulla considerazione che la Tia (tariffa igiene ambientale) sia un servizio diversamente dalla Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) e pertanto soggetta all’ivasul corrispettivo. Servizi con Iva in agguato dunque e se sulla bolletta dei rifiuti spunta l’odiosa imposta, per il consumatore finale, non è legittimo: la Corte afferma che la Tia è estranea all’ambito dell’iva e che assieme alla Tarsu va considerata tributo. Tributi comunque denominati, indipendentemente dalla nomen iuris.

Le debenze dei canoni, degli smaltimenti dei rifiuti rientrano, in caso di controversia, nella giurisdizione tributaria. Inutile caratterizzare in senso privatistico la Tia, perché nulla esclude che una pubblica spesa (come il costo di un servizio utile alla collettività) possa essere integralmente finanziata da un tributo.

Tariffa, termine semantico neutro tanto che Tarsu può definirsi tassa che si applica in base a tariffa. Così anche un colosso dei rifiuti come la romagnola Hera può "sbagliare" la bolletta. Sindacati ed Associazioni dei consumatori si dichiarano pronti ad assistere, anche legalmente, chi intende fare richiesta di rimborso dell’IVA pagata sulla tassa relativa ai rifiuti urbani. Questo a Roma come a Milano ma non a Bologna. Il passaggio da tassa a tariffa da parte di Hera nel capoluogo regionale infatti non e’ ancora stato realizzato. Buon per loro. ’’Non e’ imminente. Ci vorranno ancora un paio di anni’’- dichiara alla stampa il presidente di Hera Tomaso Tommasi precisando che è il passaggio da tassa a tariffa che permette la riscossione diretta” (la riscossione mediante il ruolo pare non sia una modalità esclusiva delle entrate tributarie, ndr), qui accade la trasformazione.
 
Una” bolletta multi servizio” (per facilitare i pagamenti) che può contenere tutte le fatture relative ai servizi Acqua, Igiene Ambientale, Teleriscaldamento, Energia, Elettrica e Gas, iva inclusa naturalmente.
 

Grazie però ad “una scrittura per linee orizzontali, che consente di risparmiare il 30% di carta”- gongolano gli strateghi della comunicazione, architetti e direttori di marketing – si spalmano sull’arco di 3-5 anni il risparmio realizzato per i 13 mln di bollette annue, andando a compensare in toto i costi sostenuti per omegeneizzare i precedenti 13 diversi sistemi informatici. E un sistema incentivante per la raccolta differenziata, tramite pesatura, con l’assegnazione di un punteggio corrispondente per i comportamenti più virtuosi evocano la mission ambientale del gruppo Hera. Val la pena precisare che in questo caso citare Hera è solo un esempio tra tanti. Non può venir meno la comune circostanza che l’obbligo del pagamento è legato all’utilizzazione di superfici potenzialmente idonee a produrre rifiuti ed alla potenziale fruibilità del servizio di smaltimento, mentre resta utile non allontanarsi dall’effettiva produzione di rifiuti da parte del cittadino dove, con criteri di calcolo e coefficienti stabiliti per norma, si ripartiscono i costi della raccolta differenziata.

Puoi toccare la coscienza ed il cuore di un cittadino allora lui si aspetta un sistema efficiente, oppure puoi promettere di sgravare il loro portafoglio da tasse e balzelli, con slogan e visual, strumenti sinceri della comunicazione in favore del vituperato ambiente: “Chi inquina paga” ma riusciremo a pagare di meno con la raccolta differenziata, con il passaggio da tassa a tariffa che dovrebbe “pesare” i rifiuti che non differenziamo? Intanto, "diffidiamo " facciamo richiesta di messa in mora e salviamoci dall’Iva.



http://www.cortecostituzionale.it/
 

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