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Supponiamo: garante o in garanzia? Che c’entra Napolitano con Khamenai?

Supponiamo che un Presidente nel Consiglio, in un solo giorno, dica:
Hanno organizzato delle manifestazione sul nulla, mandando gente che non aveva nulla da chiedere e hanno strumentalizzato le speranze, la paura e i morti. Vergogna!”

“Siete oggi come sempre dei poveri comunisti!”

“A questi analfabeti della libertà diciamo: andate a casa”.

“Vi dovreste vergognare, siete degli spioni… io non ci sto a una Italia di questo genere“.

“E’ inutile che speriate di buttar giù questo governo e questa maggioranza con trame giudiziarie e attacchi mediatici“.


“Qui ci sono cose che non ho mai detto, non ho mai parlato di complotto oscuro, non ho mai detto di temere di essere spiato, non ho mai detto che il mio avvocato è uscito pazzo”.

“Sapete perché sono così incazzati? Perché si svegliano allegri la mattina, poi capiscono che devono andare a lavorare, si guardano allo specchio e si rovinano la giornata“.

“Spazzatura, non c’è niente da chiarire. E’ solo spazzatura che spazzerò via come ho fatto con quella di Napoli“.

E questo per restare a galla. Supponiamo che i telegiornali del servizio pubblico (inutile citare quelli in suo possesso economico) tacciano sulla notizia (il caso D’Addario), o presentino un unico punto di vista. Supponiamo, per esempio, che il al Tg1 Susanna Petruni interrompa la collega che elogia la forza costruttiva e comunicativa della rete, che insceni una scaletta di notizie ridicola, che metta faccia e penna su talune correzioni (fortemente lesive del nostro diritto all’informazione, che sia una). Supponiamo che il Tg2 cerchi d’eguagliare il fratello maggiore riportando le notizie di questi giorni sull’inchiesta di Bari con le sole parole di esponenti della maggioranza - e solo loro, vi invito a cercare il video – intervallandoli in studio col semplice lancio in stile “sentiamo X su questa faccenda”. Supponiamo che a quello scemo del referendario sia dato uno spazio sproporzionatamente più ampio che alle opposizioni (che è di per sè paradossale), e supponiamo anche che a dar voce alla non-maggioranza, nei Tg rai, di recente ci sia – molto spesso e altrettanto volentieri – Paolo Ferrero, che dell’opposizione non è proprio espressione e, semmai, ne è opposizione stessa.

Supponiamo che Dario Franceschini non si veda quasi più in nessuna finestra informativa, e lo stesso dicasi per Di Pietro e Casini. Supponiamo che i nomi D’Addario e Tarantini non siano stati mai citati da nessuna parte, e supponiamo che a redimere la questione “tutto finto, tutta spazzatura” sia il presidente del consiglio stesso, col nuovo metodo del “fingiti incazzato e fai il comizio fuorionda“. Supponiamo che in uno stato di diritto un titolo come questo..sd
..non rientri, come potrebbe, nel reato di favoreggiamento (che non ammette colposità, per ricordare), dato che, a ben vedere gli sviluppi delle inchieste, la direzione investigativa intrapresa pare porti proprio a quello (come dire o “scappa col malloppo almeno tu” o “ora chi ne parla è un golpista“). Supponiamo che il Csm deflagri sotto i colpi di un disegno di legge liberticida per l’informazione e orgiastico per la malavita, e che il presidente della repubblica, in duplice veste, non dia man forte al consiglio che presiede e firmi, tombalmente, la proposta normativa. Supponiamo che gli scappi di chiedere a giornali, opinione pubblica e politica di lasciar lavorare in pace il parlamento (come se il parlamento, grazie alle mozioni di fiducia, lavorasse). Supponiamo che il prsdnt Nplitno possa esprimersi, primus senza pares, e incalanare questa maleodorante gestione nazionale su un più corretto viatico. Supponiamo che lui, sempre il presidente, abbia firmato di buon grado il lodo Alfano, e che esso lo ricopra, immunizzandolo davanti alla legge.

Supponiamo che nasconda segreti e verità su grossi pezzi della nostra storia, che ne sappia più di noi su P.za Fnt, sul rpmnt di Mro, sul dltto Pcrlli. Supponiamo che sia stato il primo esponente del Pci, il più potente partito comunista non sovietico, a sbarcare a New York, per non parlare di politica (come ammetterà su Rinascita). E supponiamo, anche, che sia stato l’unico personaggio politico a non esprimersi sul cso-Mro e primo, tra i comunisti, a salire al qrinle. Supponiamo ora di azzardare un parallelo tra questi e l’Āyatollāh Ali Khamenei. Vi sentireste rappresentati da questo paese, questo stato di cose? Vi sentireste rappresentati dal prsidnt della rpbblic, e da esso garantiti ad un’equa gestione e applicazione del trattato costituzionale? Accettereste di buon grado la sacra e vacua fatwa della coesione sociale? Lo sentireste garante o in garanzia?
U’

fuorinota: quando dire intelligenti pauca.
E, supponiamo che abbiano tagliato la nostra connessione dopo aver postato l’aticolo (non si scherza).

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