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Stupro. Alcune domande al Sindaco di Montalto di Castro

Il neo segretario del PD ha fatto sapere che si occuperà della vicenda di Montalto di Castro e del relativo operato del sindaco Carai. Le migliaia di adesioni raccolte dal gruppo “Stupro di Montalto: con Marinella”, i messaggi di protesta giunti su siti, blog e pagine di Pierluigi Bersani  sembra che un  primo effetto lo abbiano ottenuto

Ora però accanto allo sdegno di migliaia di persone, di donne e di associazioni democratiche, il sindaco Carai si è beccato anche il biasimo della Romania. Infatti in una nota diffusa da Marian Mocanu, consigliere del presidente del Senato rumeno, le affermazioni “lo stupro esiste solo se commesso dai cittadini rumeni... “dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati rumeni. Loro sì che lo stupro l’hanno nel sangue” sono state sentite come “ingiuriose nei confronti della comunità rumena italiana e laziale e spia di un clima di palese “romenofobia”, che ha offeso e offende sia il milione di romeni residenti in Italia sia gli stessi italiani che non condividono la deriva xenofoba e razzista del sindaco di Montalto di Castro”.

Come si difenderà Salvatore Carai? Non è stato possibile intervistarlo perché non parla con nessuno, anzi minaccia querele legali contro la campagna “gravemente denigratoria” nei suoi confronti e dell’intera cittadinanza.

Questi, alcuni stralci del comunicato: “Salvatore Carai, Sindaco di Montalto di Castro, ribadisce la correttezza delle scelte compiute dagli uffici comunali in favore delle famiglie degli otto minorenni .... accusati di aver abusato nel 2007 di una minorenne di Tarquinia.. "Ancora una volta, a fronte di inesattezze e falsità pubblicate in questi giorni da alcuni organi di stampa, voglio precisare che I’intervento economico a favore delle famiglie degli otto minorenni non ha comportato per il Comune ... I’assunzione dell’impegno a far fronte alle spese legali da esse sostenute, ma unicamente di intervenire, come prevede la legge e come proposto dai competenti Servizi Sociali, per garantire un sostegno economico a quelle famiglie la cui condizione di profondo disagio è stata accertatà dai competenti uffici comunali. Peraltro tengo a precisare che la somma messa a disposizione di ciascun nucleo, pari a 5.000,00euro, non è stata erogata a fondo perduto ma dietro I’assunzione di un impegno al rimborso, rimborso che peraltro sta avvenendo da parte di quelle famiglie - cinque nuclei sugli otto inizialmente previsti - che ne hanno effettivamente usufruito”.

Alcune domande sorgono spontanee. Non le farò direttamente io, ma cogliendo qui e lì, gli elementi più interessanti emersi dal dibattito che la storia di Marinella sta suscitando su Facebook.

Tiziano Dal Farra: “Bene, quindi è normale per un qualsiasi peone finito, magari innocente, nel labirinto kafkiano dei tribunali italiani doversi accontentare di un difensore d’ufficio, ma se si è commesso uno stupro, beh, in quel caso non ci si può accontentare di un qualsiasi pivellino offerto dallo stato... ci vuole un penalista serio”. 

Domanda: Marinella è stata aiutata nelle spese legali?

Domanda: A quanti altri cittadini sono stati anticipati i soldi per questo tipo di spese? 

Anche ammesso che il sindaco non stia mentendo, mi è rimasta impressa la mollezza della giustizia e delle strutture sociali italiane: lo stupratore viene analizzato dagli assistenti sociali, mentre la vittima viene abbandonata a se stessa. Non solo, ma si perde tempo e denaro per cercare loro un lavoro. Sì, un lavoro. Molti ragazzi per bene studiano, si impegnano e fanno una fatica terribile per trovare lavoro, per guadagnarsi sussistenza e dignità - ma per gli stupratori si apre una corsia preferenziale, al solo scopo di costringerli a tenersi l’uccello dentro i pantaloni.



Domanda: Quali iniziative ha preso il Comune per aiutare, ad esempio, chi è rimasto senza lavoro?

Antonio Casini. Domanda: Ma il Sindaco di Montalto, dopo la trasmissione di Canale5, ha scritto a qualche trasmissione a livello nazionale come nazionale è Domenica5 per dissociarsi in maniera forte dal comportamento e dalle parole dei suoi cittadini contro la povera ragazza?”

Domanda: Ha detto o fatto qualcosa per fare capire che non approva i comportamenti né l’immagine che quelli stanno dando a tutta l’Italia, di Montalto di Catro?

Patrizia Cadau: Leggevo in giro, che in fondo quel sindaco non ha commesso reati, e che al limite che ce la prendessimo con chi l’ha votato. Breve considerazione: non si è mele marce solo ed esclusivamente perché legalmente imputabili di qualcosa. Si è mele marce, quando la corruzione è morale, il comportamento disdicevole e discutibile. Quando si prendono provvedimenti superficiali per un tornaconto personale. Quindi si può indurre qualcuno alle dimissioni …per una questione etica, anche quando si crea imbarazzo, mancanza di credibilità. Non m’interessa che quel sindaco stia lì legittimamente perchè è stato votato. Non è una questione democratica. Anche Hitler esercitò il suo mandato in virtù di un legittimo consenso popolare (uso un’iperbole, ovviamente)

Domanda: Cos’è per il sindaco una questione morale oppure di buon gusto sociale?

Sara Tacciati. La percezione che abbiamo ricevuto degli abitanti di Montalto è filtrata da una serie di interviste montate in studio e dal vergognoso intervento di domenica scorsa su canale5. Domanda: Ma siamo veramente sicuri che tutto Montalto è così?

Domanda: E inoltre, vedendo quanto la televisione sta cavalcando il caso, come si deve sentire una comunità aggredita dal circo mediatico? 

Claudia Bertanza: Questa storia è quasi surreale... un paese e un sindaco che difendono gli stupratori, il silenzio totale delle istituzioni... Pare che nella nostra mal ridotta Italia l’unica cosa degna di nota siano le escort di Silvio e i trans di Marrazzo... Sono sempre più delusa e schifata, ma essere assieme ad altre 3000 e passa persone che la pensano come me mi rincuora almeno un po’.

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