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Strage in Afghanistan: la “verità” degli Usa e le minacce dei Talebani

Aumenta la tensione in Afghanistan: la strage di civili rischia di diventare un assist per i Talebani. Il massacro compiuto da un sergente in preda ad un esaurimento nervoso, potrebbe far recuperare popolarità ai Talebani a discapito delle truppe Nato. Inoltre alla luce di alcune testimonianze, sembra che la versione dei fatti presentata dall’Alleanza Atlantica potrebbe non rispecchiare ciò che sia realmente accaduto a Kandahar. Mentre Angela Merkel compie una visita a sorpresa alle truppe, Barack Obama esclude categoricamente l’ipotesi di un ritiro immediato e disordinato. Intanto il governo di Kabul fa sapere che la pazienza del popolo afghano, nei confronti di certi spropositi offerti dai contingenti Nato, sta per esaurirsi.

Non si tratterebbe di un’azione portata a termine da un sergente solitario in crisi di nervi. La strage di Kandahar, secondo testimoni locali, sarebbe stata condotta da più soldati americani, probabilmente guidati dallo stesso sergente. Tra le testimonianze spicca quella dell’anziano Haji Samad, che ha perso undici parenti tra cui figli e nipoti, il quale afferma che un gruppo di soldati americani visibilmente ubriachi avrebbero aperto il fuoco in quattro abitazioni diverse, uccidendo indiscriminatamente uomini, donne e bambini, per poi darli alle fiamme. Testimonianze che sembrerebbero compatibili con il resoconto sull’accaduto fornito dalla France Presse.

Questa versione dei fatti si scontra palesemente con l’attuale posizione della Nato. Compatibilmente con il governo Usa, affermavano si trattasse di un’azione isolata, per opera di un unico individuo sotto stress. Il sergente avrebbe lasciato la base senza alcuna autorizzazione, con grande abilità sarebbe sfuggito alla sorveglianza armata, eludendo anche tutti i sistemi di sicurezza (tra cui telecamere e sensori). Poco dopo, il nostro “Joe Rambo” eseguiva indisturbato e solitario una strage di civili; tutto questo avveniva a poche centinaia di metri dalla base americana.

Ritengo abbastanza inverosimile l’attuale versione dei fatti fornita dagli Usa, anche se Barack Obama rassicura che sarà presto fatta chiarezza sull’accaduto. Di certo si tratta di un episodio che contribuirà ulteriormente ad aumentare la tensione tra le truppe Nato e il popolo afghano. Poco tempo prima, altre provocazioni gratuite da parte dei marines a stelle e strisce, come i roghi dei Corani, oppure la bandiera Usa accostata a quella delle S.S. naziste in forma di minaccia per i talebani, e non ultimo, per disgusto, il video su youtube che li riprendeva mentre urinavano in forma di spregio su cadaveri inermi di afghani.

Probabilmente molti dei soldati Usa presenti su territorio afghano sono sotto stress a causa del protrarsi della guerra, e parecchi di questi non possiedono più né il sangue freddo né la lucidità per continuare la crociata contro il terrorismo, perché essi stessi sono diventati espressione del “terrore”. Sarebbe auspicabile valutare seriamente l’ipotesi di un ritiro anticipato dall’Afghanistan, tuttavia se la missione dovrà andare avanti, occorrerà forse una maggiore presenza europea tesa a rilevare i contingenti americani oramai logori sotto il profilo psicologico. Continuando di questo passo finiremo per fomentare e giustificare l’odio nei confronti di tutto l’Occidente, fino al punto in cui lo scontro di civiltà diverrà un processo irreversibile.

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