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Strage a Baghdad: oltre 60 le vittime in seguito alle esplosioni

Oltre 60 i morti, il conto dei feriti orbita intorno alle duecento persone; questo il bilancio, provvisorio, in seguito alle esplosioni che stamani hanno colpito diversi quartieri di Bahgdad.

Il generale Qassim Atta ha sottolineato che:

Gli attentatori non hanno preso di mira le istituzioni o le nostre postazioni e se la sono presa, invece, con le scuole elementari, con i lavoratori a giornata, e con l'agenzia anti-corruzione.

Le esplosioni, più di una dozzina, sono avvenute indifferentemente in quartieri sia sciiti che sunniti. La più grave ha colpito la sede della Commissione Governativa per l'Integrità: qui l'attentatore si è lanciato contro l'edificio a bordo di una vettura carica di esplosivo.

Parallelamente un'intera famiglia, padre madre e tre figli, è stata sterminata a colpi di arma da fuoco. Il padre ed un figlio, a quanto si apprende, appartenevano alla milizia sunnita, la Sahwa, o Figli dell'Iraq, una coalizione di tribù trasformati in gruppo armato dagli Stati Uniti.

A pochi giorni dal ritiro delle truppe statunitensi, si aggrava, quindi, lo stato di tensione in Iraq: a livello politico, il partito sunnita Iraqya denuncia le politiche del primo ministro sciita, Nuri al Maliki, accusato di metodi dittatoriali, nel frattempo un mandato d'arresto ha raggiunto Tareq al Hashemi (presidente dell'Iraqya), indagato per atti terroristici.

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