• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Sport > Sport e integrazione per la crescita di una città: AfroNapoli (...)

Sport e integrazione per la crescita di una città: AfroNapoli United

Lo sport favorisce l’integrazione culturale e l’interazione tra persone di credo e colore diverso, proprio per questo nel 2009, a Napoli è stata fondata una squadra di calcio multietnica. AfroNapoli United è una società sportiva che milita nel campionato provinciale Aics. Ragazzi provenienti da Senegal, Ghana, Costa d’Avorio, Tunisia, Paraguay e Cile, ogni domenica, indossano le scarpette da calcio, l’obiettivo è l’integrazione ma loro vogliono vincere. 

Per sostenere questa iniziativa, giovedì 20 dicembre, ci sarà la cena buffet-evento "I have a dream" alla tavola calda "Farepiù" alle ore 20, in via Nuova Poggioreale 160. Ospite della serata Francesco Paolantoni attore di cinema e teatro, ospite nell'ultima stagione della fiction rai "Un posto al sole". Durante la serata Raffaella R. Ferrè, scrittrice e giornalista del portale "Napoli Città Sociale" introdurrà gli altri ospiti: Antonio Gargiulo, presidente di AfroNapoli United; Sergio D’Angelo, assessore al welfare del Comune di Napoli; Giuseppe Ricciulli, console di Capoverde a Napoli; Jacopo Pierno, collaboratore dell’Ufficio immigrazione della Caritas Diocesana di Napoli.

In programma anche la mostra video e foto di Alessia Capasso e il documentario che racconta l'esperienza della squadra a cura di Celeste Sabatino e Giovanna Amore. Gli interessati potranno con un piccolo contributo acquistare la maglietta della squadra e la card del tifoso, iniziativa con il patrocinio dell'Associazione Italiana Cultura e Sport. 

La squadra di calcio AfroNapoli United, promossa da Antonio Gargiulo, conta circa 40 persone di diverse nazionalità, gli allenamenti si tengono sul campo Buonocore di San Giovanni a Teduccio. L'anno scorso si sono aggiudicati la Coppa Aics e pochi mesi dopo anche il titolo di Campioni Regionali. I ragazzi sognano di giocare al San Paolo e magari diventare la seconda squadra della città. C'è ancora tanta strada da fare, fino ad ora, buona parte delle spese, è a carico dei giocatori italiani che ricevono uno stipendio, i quali credono realmente nella riuscita di questo progetto. 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares