• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Spese militari | Lettere di pace e guerre a Natale, per "rompere" il (...)

Spese militari | Lettere di pace e guerre a Natale, per "rompere" il silenzio

Alex Zanotelli non capisce... figurarsi chi non solo capisce ma ci guadagna con le armi e le guerre. 

C'è il suo invito a firmare una petizione con una lunga lettera "ARMI: E' QUESTO IL NOSTRO NATALE DI PACE?" molto precisa nei numeri infami e su certeconsiderazioni del chi siamo: 
"... Quello che non riesco a capire è l’incapacità del movimento della pace a mettersi insieme e scendere in piazza a urlare contro un’Italia e Unione Europea che si stanno armando sempre di più, davanti a guerre senza numero, davanti a un mondo che rischia l’olocausto nucleare. Eppure in Italia c’è una straordinaria ricchezza di gruppi, comitati, associazioni, reti che operano per la pace.Ma purtroppo ognuno fa la sua strada..."
 
Vi copio la lettera di un amico, Andrea De Lotto, che gli ha scritto e chissà che non accada niente, nel dubbio la condivido, tanto ci conoscono per il nostro rompere il silenzio...
Doriana Goracci
 
Ho letto il tuo appello sulle spese militari folli in Italia,
seguo con enorme stima le tue parole da quando 20 anni fa tornavi da Korokocho e ci inchiodavi con le tue parole, ero a Marina di Massa quando tentaste di dar vita alla rete Lilliput che non diede, credo, i risultati sperati. Certo ci fu Genova....
Ma veniamo a questo tuo ultimo appello, come altri che hai fatto negli ultimi anni, quello che mi sembra manchi è il COME FAR LEVA, come andare l'oltre il semplice "aver ragione", avere sostegno, adesioni, consenso...Faccio una proposta che, sono convinto, se partisse dalla tua autorità morale, potrebbe avere grande seguito su questa questione della RIDUZIONE DELLE SPESE MILITARI
organizzare uno sciopero: LO SCIOPERO DEI VOLONTARI E DELLE VOLONTARIE.
 
Premessa:
- in Italia ci sono milioni di volontari e volontarie: lo sappiamo benissimo, sono anche cresciuti negli ultimi anni, sia perché i bisogni crescono, sia perché la disaffezione alla politica spinge le persone verso questo tipo di impegno.
- Uno sciopero del volontariato "metterebbe in ginocchio" (nel miglior senso del termine) l'Italia.
- Avrebbe il grossissimo vantaggio che i volontari non sono ricattabili: a differenza dei lavoratori, non sono mai in eccessso, quindi se mancano, non li sostituisci in un batter d'occhio. Possono resistere ad oltranza, non devono resistere ad un "non essere pagati", perchè pagati non lo sono.
- Certo ci sarebbe il ricatto morale: "Ma come faranno i tanti detenuti, ragazzini, anziani, malati, persone con hándicap, disadattati, poveri, senza tetto, immigrati, ambiente, animali....?? Siete dei criminali ad abbandonarli". Ma chi sono i veri criminali?
- Una buona campagna farebbe invece crescere la coscienza sia dei volontari che di chi ne beneficia.
- L'idea è: possiamo anche essere "buoni", ma non siamo "fessi".
Che senso ha continuare a tappare falle che aumentano invece che diminuire, quando ad ogni richiesta allo Stato (regione, comune, etc.) la risposta è sempre la stessa, banale: NON CI SONO SOLDI. Invece, come dimostri tu, i soldi ci sono, è che vengono spesi in follie guerrafondaie.
 
Insomma, è un'idea che macino da tempo, ma stanotte, dopo aver letto il tuo appello, mi è tornata con forza,non basta nè una nè due manifestazioni, ci vuole una mobilitazione, anche creativa, e uno sciopero del volontariato, cristiano, laico, ecc. avrebbe una forza straordinaria, dimmi cosa ne pensi, le idee sono tante per preparare la campagna, che, chiaramente, dovrebbe essere, come le lotte dure, davvero, A OLTRANZA, e, ripeto, a differenza degli scioperi dei minatori in Inghilterra, non avrebbe bisogno di una gigantesca raccolta fondi per mantenere le famiglie dei minatori.
Un abbraccio,
Andrea (che ti contattò per Leonard Peltier, ricordi?) ora sono tornato a Milano dove sono maestro elementare e insegno italiano agli immigrati, quelli arrrivati sui barconi.
 
Ps: un po' di tempo fa dicevamo: le cose cambieranno davvero quando non saranno i genitori ad organizzare feste e vendere fette di torta per avere il materiale didattico per le scuole, ma saranno invece i soldati che faranno le torte e venderanno le fette per comprarsi le armi...
Vogliamo poi parlare, quando tanto si parla di casta, sprechi, stipendi d'oro, di tutta la gerarchia militare???
Un altro abbraccio

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità