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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Sognare con la musica di DeLord

Sognare con la musica di DeLord

Quando incontri la sua musica resti incantato. Le note che corrono nel lettore mp3 ritornano poi quando non te lo aspetti e rievocano sensazioni ed emozioni. Questo l'effetto nell'ascoltare l'album Sognare Par II di DeLord.

Una scelta coraggiosa, quella di suonare il piano solo, senza voce, in chiave moderna. La decisione di non sottoporsi a scelte commerciali di mercato ma di seguire il cuore e le dita sulla tastiera del pianoforte. Questo è DeLord, all'epoca Christian Carlino, giovane pianista modenese, al suo secondo album: Sognare Part II.

Cosa ti spinge ogni giorno a continuare? 
Sono nato con la musica, non potrei mai farne a meno. Ho bisogno di lei, fa parte di me, delle mie giornate, per la mia crescita interiore. Sono spinto da tutto questo e dalla passione che nutro nell’arte e nella musica. Vorrei farti una citazione:

“Se tutti fossero esercitati alla musica,
alla pittura, alla poesia; se tutti entrassero
in contatto con i propri sogni, le droghe
non avrebbero senso.”
[Anais Nin]

È lei la mia droga.

Sognare... è il titolo del tuo lavoro. Cosa sogni? 
Tutto quello che io sognavo si è realizzato. Sono contento. Posso dirti che sognavo una vita piena delle mie passioni, tranquilla e di realizzarmi in tutto ciò. Ed è questo che auguro a tutti coloro che ascolteranno “Sognare”, un lavoro molto intenso e delicato che va alla riscoperta delle nostre emozioni più profonde per metterle a nudo davanti a noi stessi e porci la domanda: “Sto vivendo appieno la mia vita?”. Ti sembrerà strano quello che sto affermando…ma io credo che la nostra generazione soffra di una grave malattia che si chiama “Apparenza”. Lottiamo ogni giorno per apparire ciò che non siamo in modo da adattarci ed amalgamarci ad un mondo che ci ha imposto di esserlo; mentre invece basterebbe rimanere semplicemente noi stessi, unici e meravigliosi in tutto ciò che siamo senza farci traviare da un mondo ormai corrotto e senza valori che ha perso la strada…anni fa scrissi questa poesia che parla di tutto questo:

 

“Sono l’apparenza che nasconde
la verità, in questo mondo di
falsità tutti mi conoscono…

Forse non capiamo.


I principi sono svaniti come
un soffio che ha spento
questa fiamma della vita…

Quel che ci interessa rimane
vivo, ma quando siamo soli poi
cade la maschera e rimane il
nulla nel vuoto…

Rimaniamo in attesa del
giorno che lentamente viene
per poterci mostrare di nuovo,
apparire, metterci in gioco
con noi stessi e…

(esternamente non rispecchiamo chi veramente siamo)”

Paragono, come vedi, le persone ad una maschera che nasconde tutto ciò che siamo in realtà ma che siamo molto restii a mostrare agli altri per paura di essere giudicati o di essere esclusi…mentre, molto più semplicemente, dovremmo vivere appieno la vita che ci è stata donata e renderla unica giorno dopo giorno, vivendo esclusivamente secondo ciò che sentiamo dentro ognuno di noi.

Come nasce una tua composizione? Cosa muove le tue mani sulla tastiera del pianoforte?
Tutte le mie composizioni solitamente nascono per caso. Non mi ritrovo molto nei compositori classici che si siedono dinanzi ad un pentagramma vuoto ed iniziano a scrivere… posso affermare che spesso mi capita di sentire nella mia testa delle melodie. Ed ecco che allora prendo fuori il primo oggetto che mi possa permettere di registrare la melodia, l’idea e successivamente mi siedo al piano e la sviluppo. A me piace comunicare come la mia musica nasca dal profondo del mio cuore e dalle mie emozioni; difatti ogni brano ha una sua storia ed un suo perché che durante le mie esibizioni racconto quasi come se fossi parte di una storia. A muovere le mie mani sul pianoforte è prima di tutto l’amore incondizionato per la musica e la mia passione per essa; non potrei mai farne a meno.

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