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 Home page > Attualità > Società > "Siamo indignati" e D&G chiudono i loro negozi a Milano

"Siamo indignati" e D&G chiudono i loro negozi a Milano

A scatenare la scintilla è stata l’affermazione dell’assessore al Commercio di Milano Franco D’Alfonso:

“Non bisognerebbe concedere spazi simbolo della città a personaggi famosi e marchi vip che hanno rimediato condanne per fatti particolarmente odiosi in questo momento di crisi economica come l’evasione fiscale”.

L’opinione espressa dall’assessore è un chiaro riferimento alla sentenza che, il mese scorso, ha condannato i due designer in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione per omessa dichiarazioni dei redditi, con la sospensione condizionale della pena.

In due stilisti italiani sarebbero stati dunque accusati di aver volontariamente venduto i loro marchi ad una società lussemburghese per non essere vittime dell’eccessiva pressione fiscale italiana.

Poi una nota degli stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce:

"Indignati per come siamo stati trattati dal Comune di Milano, abbiamo deciso di chiudere i negozi della città per i prossimi tre giorni a partire da oggi (nove esercizi commerciali)".

La protesta degli stilisti non riguarderà le oltre 250 persone impiegate nei negozi milanesi "saranno comunque regolarmente retribuite". La dichiarazione dell’assessore D’Alfonso è stata poi subito giustificata dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia secondo il quale:

“La battuta dell’assessore D’Alfonso è stata improvvida, ma la reazione di Stefano Gabbana è stata ingenerosa. Milano è la capitale della moda, un settore che sosteniamo con piena convinzione e massimo impegno.” E poi ha aggiunto: “La presunzione di innocenza vale per tutti e dunque anche per Domenico Dolce e Stefano Gabbana”.

"La chiusura dei negozi di Milano è un segnale del nostro sdegno" concludono dunque i due stilisti che nelle vetrine delle loro boutique hanno affisso questa foto con tanto di traduzione anche in inglese.

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Tanta solidarietà anche in rete, soprattutto tra i follower di Stefano Dolce su Twitter. Molti sono infatti spaventati dal fatto che i due stilisti, che hanno contribuito a diffondere lo stile italiano nel mondo, possano decidere di abbandonare l’Italia per Paesi in cui i politici siano più interessati alla disoccupazione, all’economia, al lavoro piuttosto che alla moda.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.0) 20 luglio 2013 18:20

    Vergognatevi, se avete evaso le tasse vi DEVONO far pagare tutto peccato non esiste piu’ la necessaria norma MANETTE AGLI EVASORI.

  • Di paolo (---.---.---.244) 20 luglio 2013 18:33

    Che paese fantastico !!
    Da noi sono gli evasori fiscali ad indignarsi ,trovando subito la solidarietà evidentemente di altri evasori .
    E c’è perfino chi è "spaventato " perchè questi due se ne vadano all’estero , come se perdessimo che so , un genio della matematica ,un chimico premio Nobel , la Ferrari o un filosofo di fama mondiale ,no "rischiamo " di perdere Dolce & Gabbana , un pezzo dell’ "ingegno italiano " .
    Da non credere , il quotidiano folle del Paese alla rovescia.

  • Di (---.---.---.68) 20 luglio 2013 20:40

    Hanno chiuso due negozi per tre giorni? Neanche fosse la mensa dei poveri o un’associazione di volontariato.


    Vorrà dire che per tre giorni non avranno fatturato.

    Si sopravvive anche senza un negozio di moda.
  • Di (---.---.---.142) 21 luglio 2013 23:50

    la provocazione di tenere chiusi i negozi e intanto magari andarsene in barca, lo trovo poco stiloso e anzi sterile, un banale modi fare marketing in modo spicciolo . ma ecco che la news vola ovunque FB, twitter, etc


    lasciare aperti i negozi , lavorare e fare fatturato, avrebbe dimostrato di avere testa alta e invece....?
    probabilmente la maison non ha bisogno di fatturati di 3 gg lavorativi, voglio vedere se prima o poi partirà una cassa integrazione......nel milanese lo sanno tutti che , i fashion adddicted stanno cercando di scappare per lavorare altrove in altri lidi, ops in altre maison di moda
    ed era una cosi bella azienda.....MAH.....
  • Di (---.---.---.142) 21 luglio 2013 23:57

    dimenticavo di dire ai Sigg Stilisti che qualche lezione di inglese la potrebbero prendere , mi piacerebbe sentirli intervistati in diretta in lingua inglese!

    e poi traducono....ma dai......
  • Di (---.---.---.240) 22 luglio 2013 04:08

    SCRIVO MAIUSCOLO PER IL GRADO DI DISGUSTO CHE PROVO PER I MIEI CONCITTADINI. SE NON FOSSE PER AZIENDE COME D & G E POCHI ALTRI CHE NON SE NE SONO ANDATI, VOI SPARLATORI FRUSTRATI NON AVRESTE LA PENSIONE, IL VOSTRO POSTO NELLO STATO, O NELLE BANCHE DI FACCENDIERI, E DUBITO CHE FACCIATE PARTE DEL 30% DI ITALIANI CHE ORMAI PRODUCE QUALCOSA, VERGOGNATEVI E ANDATE A ZAPPARE LA TERRA, MARZULLI.

    • Di (---.---.---.139) 22 luglio 2013 15:35

      Hai ragione, poveri dolce & gabbana non ci meritano.


      Per me possono chiudere baracca e burattini e andare all’estero, non li piangerò di certo.

      Minacciano la chiusura di qualche giorno? Rispondo come Vasco:

      "Ciao, sai cosa ti dico: ciao? Io sto bene senza te..."

      Che all’estero funziona in modo molto diverso per chi evade le tasse, si finisce nei guai seri anche se si è vip, mica come in Italia.


    • Di paolo (---.---.---.244) 22 luglio 2013 17:43

      Ti consiglio di farti vedere ,ci sono bravi psicologici che ti possono aiutare ,anche se ,ad occhio e croce , mi sembri un caso disperato.

  • Di (---.---.---.240) 22 luglio 2013 04:26

    Ma quale evasione, buffoni! Avete mai lavorato in vita vostra con una partita iva? In questo paese chiamato Italia Repubblica delle banane? Pagate il 68% ad una masnada di politici e faccendieri che vanno in giro per il mondo a farsi deridere?Dove si spende per affari privati e si lasciano studenti e lavoratori nella miseria, ormai anche il brasile ci sta superando, ma invito gli statali e i lavativi, i "consulenti" ed ai muratori delle cosche con la BMW 750 targata germania, a buttarsi dalla scogliere, faranno un favore al paese.

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