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Serbia: soldati diventano muratori!

Il governo serbo manda i soldati nella zone terremotate ad aiutare la popolazione e a contribuire alla ricostruzione.

Avendo visto che dall'UE l'aiuto "umanitario" non sarebbe mai arrivato il governo di Belgrado per far fronte alla grave emergenza creatasi in seguito al terremoto che ha colpito Kraljevo ha adottato altre strategie per far fronte alla crisi e per soccorrere i terremotati.

Soldati serbi da tutte le parti dello Stato sono stati convocati e spediti direttamente a Kraljevo e nelle altre zone terremotate. Qui svolgono varie mansioni che non possiamo esattamente definire "militari"; lavorano come spazzini, cuochi alle mense ma soprattutto come muratori!

Infatti a causa delle difficili condizioni la popolazione è stremata e ben pochi sono in grado di dare una mano con la ricostruzione.

Ancora non si sa quanto tempo i militari trascorreranno in queste zone ma il Ministero degli Interni della Serbia ha reso noto che il ritiro non avverrà prima di primavera.

Non ci resta altro da fare che augurare buon lavoro ai soldati serbi.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.110) 31 dicembre 2010 18:17

    Inaccettabile, gravissimo che l’ Europa non si sia mobilitata per niente. Ma la Serbia avrà il suo riscatto, perchè cresce, e cresce molto.
    Popolo capace, volitivo, unito, ispirato.
    Srpska vojska, esercito ad alta professionalità, ora ambito anche dalla NATO.
    Con l’ aiuto della musica di Roki Vulovic, non saranno stanchi mai.
    BRAVI!

    Katrina

  • Di Illiric89 (---.---.---.18) 1 gennaio 2011 03:09

    Buongiorno signora Katrina, allora grazie per aver commentato il mio articolo.

    Purtroppo è vero, l’aiuto dell’Unione Europea non è arrivato nemmeno questa volta.
    Che la Serbia stia diventando sempre più potente è assolutamente vero e io non posso negarlo ma i serbi devono capire che non basta essere capaci, volitivi. uniti e ispirati per accedere all’UE... bisogna essere anche pratici, disciplinati, avere autocontrollo ed essere disponibili a compromessi e i serbi purtroppo non soddisfano neppure uno di questi requisiti. 
    Che gli piaccia oppure meno i serbi dovranno consegnare comunque Ratko Mladic e Goran Hadzic e dovranno pure rassegnarsi a trattare con gli albanesi sullo status del Kosovo ( questo naturalmente vale anche per gli albanesi stessi) e accettare il fatto che è assai improbabile che riescano a ristabilire il controllo su tutta quanta la provincia secessionista.
    Nell’Unione Europea non c’è posto per le teste calde e faranno bene a ricordarselo. La classe politica serba sembra essersi accorta di questo dato di fatto e ora la probabilità che il Kosovo venga spartito è caldeggiata non solo dall’UE ma anche da Serbia e Albania.
    Comunque mi unisco a lei nel lodare i soldati serbi perchè hanno dimostrato forte solidarietà nei confronti dei loro connazionali e una grande professionalità.
    Anche da parte mia: BRAVI!

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