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Se la Spagna diventa il modello di Renzi

Il maggiore problema dei politici italiani è, non da oggi, il desolante provincialismo e la tendenza a non voler approfondire quanto accade fuori dall’Italia. Un vero peccato che questo tratto culturale riemerga pari pari anche nei portatori sani del nuovismo. È il caso di Matteo Renzi, che ieri ha scoperto il paese-modello, suo e della non meglio specificata “sinistra” italica.

E di quale paese si tratterebbe? Della Spagna, signori e signore:

«Forse in condizioni peggiori delle nostre ha avviato riforme serie e radicali. Questo è il cambiamento che serve alla sinistra»

Non è chiaro di quali riforme Renzi stia parlando. Forse di quella relativa al mercato del lavoro, con il taglio dei costi di licenziamento. Suggerire alla sinistra di prendere a modello qualcosa del genere è certamente coraggioso. Però di “riforme coraggiose” della Spagna noi non riusciamo a vederne, e se Renzi aguzzasse maggiormente la vista saprebbe che l’Italia ha fatto una riforma delle pensioni che ci pone di fatto ai vertici europei per severità.

Nel frattempo, il signor Rajoy sta appendendosi ai vetri per mantenere integralmente le indicizzazioni pensionistiche, a costo di smontare il fondo per la sicurezza sociale con prelievi fuori luogo. Cesare Damiano approverebbe entusiasticamente.

Ma forse non c’è bisogno di strologare troppo. Forse Renzi ha orecchiato che da qualche giorno lo spread decennale sui governativi tra Italia e Spagna vede il nostro paese “sorpassato” da Madrid, e si è lanciato in interpretazioni spericolate al solo fine di punzecchiare il buon Enrico Letta. Se non fosse che ieri lo spread decennale tra i due paesi è tornato ad azzerarsi, mettendo in gravi ambasce tutti i teorici della superiorità riformistica spagnolaChe non esiste, semplicemente.

Come direbbero gli americani, “don’t overinterpret the market“, ma soprattutto resta valido l’invito alla nostra classe politica ad uscire dal bar e smettere di vedere causalità in ogni correlazione in cui si inciampa.

 

Foto: Empanada_paris/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.83) 18 settembre 2013 12:08

    Dalla Spagna: disoccupazione che sfiora il 30%, aggravata da una riforma del lavoro folle.
    Oggi hanno annunciato che taglieranno ancora le pensioni: in media, via 1.500 euro all’anno.
    Scuole: sono istituti di repressione dove si insegna ordine, disciplina e religione, e gli studenti si trovano sul gobbo 4-6 ore in più alla settimana perchè devono studiare tutto in 2 lingue, spagnolo e dialetto locale. Intanto alla scuola di mia figlia i bagni sono rotti da aprile e non ci sono i soldi per ripararli.
    Siccome è vietato parlare di franchismo (ci sono ancora decine di migliaia di assassinati in fosse comuni che il governo vieta di aprire) incominciano ad apparire i nostalgici. Anche donne, dimenticandosi che sotto Franco erano delle non-persone, proprio come adesso le saudite.
    Renzi, hai scelto un modello degno della tua intelligenza!

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