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 Home page > Tribuna Libera > Se Renzi è il nuovo... Povero PD!

Se Renzi è il nuovo... Povero PD!

Che tristezza, vedere i compagni di Reggio Emilia applaudire parole di destra, che nessun politico della DC, anche quella più reazionaria, si sarebbe mai sognato di pronunciare.

Andreotti, Forlani, avrebbero avuto qualche ritegno, nel sostenere che il ricambio della classe dirigente politica, debba avvenire per l’età avanzata, o per l’anzianità nella carica. Il ricambio della classe dirigente dipende dalla vetustà delle sue idee, dalla sua incapacità di cogliere le novità della società o di tradurre in iniziative politiche il programma del partito.

Si può essere giovani di età, ma vecchi di mente, perché si hanno pensieri troppo legati al passato, così come si può essere anziani di età, ma freschi di mente, perché si hanno idee giovani. Ma i valori, la passione ideologica, sono attribbuti della politica vera. Oggi conta lo spettacolo, la parola ad effetto, la pubblicità, la forza mediatica, insomma la politica berlusconiana. Quella per la quale non conta ciò che si fa, le proposte, le iniziative. Quella politica per la quale si diventa dirigente, non perché si è ben governato Firenze, ma perché si buca il video, perché si utilizza il discorso esplosivo, che colpisce i telespettatori. E che cosa c’è di nuovo in tutto questo? Quali discontinuità porta Renzi dal pensiero classico?

La personificazione della politica, quale, quella spettacolo? Ma sono idee vecchie come il cucco, sono le basi su cui poggiavano, ieri, l’idea del superuomo, della repubblica presidenziale, le folle oceaniche, le manifestazioni, le parate. Quanta giovinezza e quanto futuro, vivevano ieri e vivono oggi, nella questione morale del vecchio Berlinguer, nel compromesso storico del vecchio Moro, nel processo di democratizzazione del MSI del vecchio Almirante e quanta vecchiaia nella apolitica del rumore dell'anziano Cav. Berlusconi, copiata dal sindaco di Firenze.

Quanta speranza nel nuovo, nella proposta di intervento pubblico nell’economia, avanzata dalla CGIL e condivisa da Fassina. Quanto vento di cambiamento si può sentire, nel tema della democrazia partecipativa sollevato da Grillo. Quanto futuro nelle analisi di Laura Pennacchi sulla globalizzazione, ancora oggi inascoltata, da dirigenti del PD sordi e ciechi. Ma condividere ciò, significa, forse, pretendere troppo da un uomo di destra, che ha accettato senza se e senza ma, la rottamazione del’art 18, la politica di Monti e ha apprezzato Marchionne quando massacrava i diritti fondamentali dei lavoratori.

E’ vero, la contrapposizione di idee, anche le più distanti, è il sale della democrazia, ma essa non può essere l’alibi per accogliere tutto e il contrario di tutto tra le proprie fila. Ogni partito ha una sua storia, e una sua specificità, che lo differenzia da altri. Le idee, in un movimento, sono legittime, se si possono muovere in un solco ben individuato, senza snaturarlo. Pio La Torre poteva dialogare e contrapporsi con Mattarella, ma non con Salvo Lima. Per queste ragioni, l’alternativa all’interno del PD non può essere tra chi difende i lavoratori e chi li vuole distruggerli. L’alternativa è e deve essere tra chi difende i diritti fondamentali e chi vuole innovarli.

La scelta alle primarie, non può essere tra Bersani e Renzi, deve essere tra Bersani e Vendola.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.111) 6 settembre 2012 11:49

    Sì, questo è un bell’articolo, è la chiusura che non approvo: il PD è una unione fra due idee diverse, socialdemocratiche + liberalcattolici : paradossalmente il PD sta al mondo in quanto "compromesso storico di partito anzichè di governo". Un partito è fatto di ideali prima di tutto, Renzi in fondo è solo un populista. Casini ha detto che se vince Renzi il PD è destinato a spaccarsi: sono d’accordo e me lo auguro....... allora, FORSE, parleremo di Bersani e Vendola,
    Enzo

  • Di (---.---.---.4) 6 settembre 2012 23:53

    Pensare che i giovani facciano meglio dei vecchi solo perché si é giovani e gli altri sono vecchi é terribilmente stupido.


    Inoltre a Renzi non l’ha prescritto il dottore di stare nel PD. Se non gli sta bene nulla perché non crea un movimento suo? perché il suo vero scopo, secondo me, é quello di spaccare il PD. E il mandante dell’operazione temo che in fondo in fondo sia ancora mister B.

    Sin qui quindi direi che sono d’accordo con l’autore. Mi cascano le braccia invece quando leggo l’elogio delll’ideona dell’intervento pubblico in economia della CGIL. Grande ideona quella di produrre stipendi per tutti e/o di costruire opere pubbliche inutili per far "girare" l’economia. Facile dire che lo Stato deve metterci i soldi, ma non capite che LO STATO SIAMO NOI STESSI?

    Se crei 1000 posti di lavoro inutili, questi 1000 stipendi li paghiamo sempre noi, se non capiamo questo non andiamo avanti di un millimetro.

    Lo Stato deve porre le basi per la convivenza civile ed economica: deve cioé fornire scuole pubbliche e possibilmente gratuite che creino cultura e professionalità, deve fornire leggi certe e facili da interpretare, una giustizia rapida ed efficiente, infrastrutture (strade, ferrovie, poste, comunicazioni, banda larga), asili nido gratuiti per permettere alle donne di lavorare, deve garantire la sanità per tutti. Ma per Dio deve tenere giu’ le mani dal mercato. 

    Perché? perché il motore del mercato é l’ambizione individuale di guadagnare. Vogliamo chiamarla avidità? ok, chiamiamola pure avidità, fatto sta che é un valore che non puo’ in alcun modo essere dello Stato, cioé della collettività: é un valore assolutamente individuale. Il valore dello Stato deve essere esattamente l’opposto, cioé quello di tenere a bada le eccessive ambizioni individuali, vigilare affinché queste non oltrepassino le regole, al fine di dare a tutti le stesse possibilità. Questa almeno é la mia idea. Chissà se é un’idea di destra o di sinistra!
  • Di paolo (---.---.---.213) 7 settembre 2012 19:13

    Renzi non è e non è mai stato di sinistra ,è un puffo democristiano venuto nel PD a rimorchio di Bindi ,Fioroni ,Franceschini e compagnia bella .
    Per sapere chi è e cosa è Renzi basta fare un giro per Firenze e chiedere ai fiorentini .

    Ma il problema del PD non è Renzi ,sono Bersani , D’Alema , Veltroni , Fassino ,Livia Turco ecc...che andrebbero cacciati non per una questione anagrafica ma perché hanno "intonso" nella marmellata fino al gomito e sono compromessi a tutti i livelli .

    Il PD , cari amici ,non è un partito di sinistra (ammesso che ancora abbia un senso parlare di destra e di sinistra) è un gruppo di potere ,una lobby ,una congrega di soci che mirano agli interessi del partito ,ovvero ai loro .
    Per fortuna alle prossime elezioni verranno bastonati a dovere . E’ matematico.

  • Di (---.---.---.127) 12 settembre 2012 20:07

    Mi tocca reintervenire:11/09 ieri, Renzi ha detto a Ballarò che in fondo la Patrimoniale la stiamo pagando:è l’IMU, ma ci è o ci fa???? Spero che vinca tutto anche le elezioni, vuoi vedere che noi italiani ci svegliamo??

    Enzo

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