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Saviano vuole 4,7 milioni di euro dal Corriere del Mezzogiorno per la polemica su Benedetto Croce

4 milioni di euro di risarcimento per danni non patrimoniali e 700mila euro per danni patrimoniali, questa la richiesta dei legali di Roberto Saviano a danno del Corriere del Mezzogiorno per aver pubblicato la lettera di Marta Herling, nipote di Benedetto Croce, che accusava Saviano di aver raccontato un aneddoto falso sul filosofo abruzzese. 

16 novembre 2010, ultima puntata di "Vieni via con me". Roberto Saviano racconta, con il tono che gli è proprio, la storia del terremoto del 1883, il terremoto dei ricchi, come venne chiamato allora, perché avvenuto ad Ischia, già allora località di villeggiatura per famiglie benestanti. Ed in particolare la storia del diciassettenne Benedetto Croce, unico superstite della sua famiglia. Saviano riporta una vecchia "storia", secondo la quale Croce si sarebbe salvato perché avrebbe offerto 100mila lire ai suoi soccorritori.

«Nel luglio del 1883 il filosofo Benedetto Croce si trovava in vacanza con la famiglia a Casamicciola, a Ischia. Era un ragazzo di diciassette anni. Era a tavola per la cena con la mamma, la sorella e il padre e si accingeva a prendere posto. A un tratto, come alleggerito, vide suo padre ondeggiare e subito sprofondare sul pavimento, mentre sua sorella schizzava in alto verso il tetto. Terrorizzato, cercò con lo sguardo la madre e la raggiunse sul balcone, da cui insieme precipitarono. Svenne e rimase sepolto fino al collo nelle macerie. Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: "Offri centomila lire a chi ti salva". Benedetto sarà l’unico supersite della sua famiglia massacrata dal terremoto»

L’8 marzo 2011 una lettera della nipote di Benedetto Croce, nonché segretaria generale dell’Istituto italiano per gli studi storici, Marta Herling, viene pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno. La Herling risponde direttamente a Saviano, dopo la pubblicazione del libro tratto dai monologhi di Vieni via con me, smentendo l’aneddoto:

Da dove l’autore di Gomorra ha tratto la ricostruzione di quella tragedia? Dalla sua mente di profeta del passato e del futuro, di scrittore la cui celebrità meritata con la sua opera prima, è stata trascinata dall’onda mediatica e del mercato editoriale, al quale è concesso di non verificare la corrispondenza fra le parole e fatti, o come insegnano gli storici, fra il racconto, la narrazione degli eventi, e le fonti, i documenti che ne sono diretta testimonianza. 

(…) quella cifra inimmaginabile per l’anno 1883, perché non bisogna essere economisti per sapere che il valore della lira a quell’epoca impedisce di supporre una simile offerta dalla mente e soprattutto dalle tasche degli uomini di allora. 

La Herling contesta a Saviano la sua narrazione, che considera una “mistificazione della storia e della memoria”. La polemica tra i due viene poi alimentata (spesso tendenziosamente) da diversi giornali e telegiornali (a partire dal Tg1 dell’inarrivabile Minzolini), tanto che Saviano si vede costretto a rispondere durante il Tg La7 di Mentana il 13 marzo seguente, giudicando la polemica “falsa” e “un po’ in malafede”. Lo scrittore riporta come propria fonte un articolo di Ugo Pirro del 1950, pubblicato sulla rivista Oggi.

“Bastava fare bene il proprio lavoro per capire qual era la fonte, una fonte autorevole (...) Altrimenti dovevo essere querelato”, dice Saviano a Mentana. “Le critiche sono utilissime”. Non così tanto utili, evidentemente, se per il solo fatto di esser stato criticato l’autore di Gomorra sporge una querela che puzza tanto di intimidazione (oltretutto nei confronti di un quotidiano con il quale Saviano ha anche collaborato).

A Mentana, che riporta indirettamente l’opinione di molti (“Attento alla misura, a non sballare), Saviano risponde che lui, personalmente, tenta sempre “di disciplinarsi”, di “cercare di esporsi il meno possibile” perché non esagerare equivale a “fare bene il proprio mestiere”.

La domanda è, una richiesta del genere, fatta ad un giornale che ha semplicemente pubblicato una pacatissima replica, è o non è, qualcosa di “sballato”, di fuori misura? Ai giudici l’ardua sentenza.

Nel frattempo non possiamo che esprimere solidarietà al direttore Demarco, concordando con quanto ha scritto oggi:

Mi limito a condividere ciò che Saviano ha scritto più volte sulla libertà di stampa. In modo particolare le parole da lui usate su Repubblica il 29 agosto 2009, a proposito delle domande a Berlusconi: «Nessun cittadino, sia esso conservatore, liberale, progressista, può considerare ingiuste delle domande. (…) Spero che tutti abbiano il desiderio e la voglia di pretendere che nessuna domanda possa essere inevasa o peggio tacitata con un’azione giudiziaria. È proprio attraverso le domande che si può arrivare a costruire una società in grado di dare risposte». Parole sagge, allora come oggi. Proprio per questo mi colpisce che, mentre si torna in tv a celebrare il valore della parola, la si sospetti, per quanto ci riguarda, di intenti diffamatori.

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.233) 17 maggio 2012 13:54

    se vai in televisione hai il guinzaglio, ti sei venduto. Saviano è un pagliaccio come tutti gli altri, uno che ha sostenuto le farneticazioni infantili di niclai lilin...

    • Di (---.---.---.131) 18 maggio 2012 08:29

      233 tu sei un nulla, non sai neanche di cosa parli. Secondo te come si può parlare a milioni di persone. Gli argomenti che saviano tratta in TV servono a far riflettere le persone, non certo coloro che sono come te, vediti in grande fratello

  • Di (---.---.---.181) 17 maggio 2012 14:01

    Penso che sia eccessivo affermare che essere in televisione equivalga ad avere un guinzaglio. E penso allo stesso tempo che Saviano abbia perlomeno il merito di parlare di cose che il grande pubblico non conosce. Sul modo in cui ha replicato, per via giudiziaria, a quella "critica" sono tuttavia d’accordo, è stata una reazione non commisurata all’azione.

  • Di (---.---.---.13) 17 maggio 2012 14:18

    Un giornale o un giornalista anche se mantenuto con il finanziamento pubblico dei partiti agli editori (con denaro pubblico purtroppo) non si denuncia mai perchè nonostante l’infame ruolo che l’informazione italiana si è dato, per il futuro, rimane ancora uno dei pochi spazi di libertà (ma per il futuro quando i giornali faranno fronte con le proprie vendite). Saviano sta imitando M. D’Alema...

  • Di (---.---.---.55) 17 maggio 2012 15:13

    Siamo sicuri che giornalismo sighifichi libertà? questo giornalismo dell’eccesso che getta benzina sul fuoco delle crisi solo per far cassa alimentandole non è forse complice , schiavo e servo di chi le crisi le ha innescate e "scientificamente" programmate?Le crisi non nascono cosi per caso ...per l’errore di un traider o per gli sprechi di una classe politica incompetente (i politici spreconi e incompetenti ci sono da sempre ed in tutto il mondo) le crisi ..queste crisi sono un altra cosa, la povertà dei popoli è neccessaria per poteri controllare e va a tutto vantaggio dei loro sovrani padroni che possono cosi tenreli al guinzaglio attraverso il ricatto della paura .

  • Di (---.---.---.23) 17 maggio 2012 15:58

    È proprio attraverso le domande che si può arrivare a costruire una società in grado di dare risposte..... dice Saviano.

    Da dove l’autore di Gomorra ha tratto la ricostruzione di quella tragedia?Fin quì tutto ok.
    Il resto è diffamazione :
     Dalla sua mente di profeta del passato e del futuro, di scrittore la cui celebrità meritata con la sua opera prima, ..................
    Il giornale paghi e taccia.


  • Di (---.---.---.155) 17 maggio 2012 16:16

    Rispetto Saviano perchè ha avuto il coraggio di rendere pubblica la triste realtà che lo circondava,questa volta però poteva anche non fare quello che ha fatto e casomai controbattere le accuse magari pubblicandole proprio sul corriere del mezzogiorno.

  • Di (---.---.---.17) 17 maggio 2012 16:41

    Saviano era partito bene. Ora che si fa strumentalizzare, che fa il "guru" e che si autocompiace troppo lo reggo di meno. Troppa sovraesposizione. E’ un uomo comune, non un eroe. Ha fatto quelle sacrosante denunce contro la camorra...ma poi è scivolato parecchie volte in atteggiamenti vanitosi. Questa denuncia al Corriere è ridicola, un vero scivolone.

    Suggerirei a Saviano di abbandonare un po’ la TV e le conferenze e di ritirarsi per un paio di anni, preparando magari un altro libro, magari un romanzo , o un saggio, che fornisca un impulso positivo e costruttivo per il suo Sud e per i giovani del Sud. Qualcosa che lo faccia ricordare anche come gran scrittore..e non solo come "denunciante" sotto scorta.

  • Di Geri Steve (---.---.---.171) 17 maggio 2012 17:27

    Oggi ho letto la stessa notizia sul Corriere della sera, ma da lì non riesco a capire quale sia il "fatto" per cui Saviano querela; da questo articolo sembra che la Herling accusi Saviano di essersi inventato l’aneddoto, però Saviano non querela lei: querela il Corsera ; dall’articolo (minuscolo) sul Corsera odierno risulterebbe invece che "la storia era già riferita da articoli e libri letti da Saviano, ma di cui nessuno ha mai riportato la fonte.

    Il direttore Corsera Demarco, in un articolo, avrebbe scritto che la Herling invece avrebbe avuto come fonte lo stesso Benedetto Croce.

    Siccome Croce non puo’ nè confermare nè smentire, e siccome lo stesso Corsera di Demarco riconosce che la "storia" preesisteva a Saviano, e quindi non se l’è inventata lui, non si capisce proprio quale sia l’oggetto della querela al Corsera.

    Dubito che Saviano sporga una così clamorosa querela sul niente, quindi mi sembra più plausibile che il "fatto diffamatorio" sia nascosto sia dal Corsera che da quest’articolo.

    Geristeve

  • Di (---.---.---.131) 18 maggio 2012 08:26

    Il Corriere del mezzogiorno, non fa altro che attaccare Saviano, le scuse del Direttore "abbiamo riportato solo una lettera " non regge. Il Corriere del mezzogirno è il portavoce di quei campani che sono stati disturbati nei loro "affari" dagli scritti di Saviano. Pertanto appena può cerca di demolire con le "schifezze" Saviano. Chi ha tempo controlli gli articoli del Corriere su Saviano, sono tutti con la finalità di diffamarlo .

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