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Santiago Maldonado, per conoscerlo e amarlo (Video)

Santiago Maldonado, lo vedo ora sulle foto bello dentro e fuori: era un attivista argentino per i diritti della comunità Mapuche, scomparso dal 1 agosto 2017. Aveva compiuto 28 anni il giorno prima. Non si doveva e poteva vederlo più...?

E' diventato un caso. In migliaia erano in Plaza de Mayo a Buenos Aires per chiedere alle autorità argentine risposte alla scomparsa di Santiago Maldonado.
 
Era sparito il primo agosto scorso a El Bolsón, nella provincia di Rio Negro, mentre con un altro gruppo di Mapuche, un’etnia indigena che da tempo rivendica il diritto a riappropriarsi delle proprie terre che fino a un secolo fa si estendevano dall’Atlantico al Pacifico, nel cuore della Patagonia, stava bloccando una importante arteria del paese per protesta, contro il gruppo Benetton, che in Patagonia detiene 900mila ettari di terre per un valore di 50 milioni di dollari, acquistate nel 1991.
 
Da Repubblica: "Organizzati in gruppi, duecento indigeni hanno invaso una parte della proprietà Benetton, acquistata nel 1991, e si sono installati creando alcuni villaggi. Risorgeva dalle ceneri una civiltà che era stata spazzata via, relegata in alcune riserve che il governo argentino aveva destinato ai discendenti dei Mapu (terra) y Che (popolo)."
 
Era intervenuta la polizia, e Santiago Maldonado era diventato un desaparecidos. Da quel giorno era iniziata una campagna per avere sue notizie che presto si è trasformata in una battaglia che ha coinvolto associazioni civili, scuole, università, fabbriche e sindacati.
 
 
Contropiano riporta il messaggio della sua famiglia:
"Comunicato della famiglia di Santiago Maldonado – 20 ottobre 2017 Il corpo trovato nel RÍo Chubut è quello di Santiago. L’incertezza sulla sua fine è terminata. Il calvario che per la nostra famiglia è iniziato il giorno stesso in cui abbiamo saputo della sua sparizione non terminerà fino a quando sarà fatta Giustizia. Possiamo dire davvero poco sui nostri sentimenti davanti alla conferma dell’identità di Santiago: questo dolore non conosce parole.
Le circostanze del ritrovamento del corpo ci fanno venire molti dubbi. Crediamo sia il momento di procedere con fermezza nelle indagini e di lasciar lavorare senza pressioni il Giudice Lleral. Dobbiamo sapere cos’è successo a Santiago e chi sono i responsabili della sua morte. Tutti. Non solo quelli che gli hanno tolto la vita ma anche quelli che, per le loro azioni o omissioni, hanno collaborato nell’occultamento e hanno pregiudicato il processo di ricerca. Eravamo nel giusto a protestare per la inazione, l’inefficacia e la parzialità del precedente giudice nell’iter della causa.

Continua a risultarci inspiegabile il rifiuto del Governo Nazionale dinanzi alla proposta di collaborazione di esperti dell’ONU, di comprovata esperienza internazionale. Nessuno potrà toglierci dalla testa che si sarebbe potuto fare molto di più e molto prima. Ai mezzi di comunicazione, alle organizzazioni sociali, dei diritti umani, di categoria, alle persone che ci hanno accompagnato nelle marce per Santiago, chiediamo che continuino a rivendicare Giustizia, con più forza che mai e in pace. Alle forze politiche, che facciano il maggior sforzo possibile per appoggiare e garantire tutte le azioni che ci aiutino a trovare la Verità e a ottenere Giustizia.
La morte di Santiago non deve essere motivo di divisioni o di battaglie interessate. Nessuno può accampare diritti sul dolore di questa famiglia, per la quale chiediamo rispetto. Per Santiago, per noi."
Per l'altro leader trenetenne dei Mapuche, Facundo Jones Huala, in carcere da più di 1 anno il popolo in piazza aveva protestato e sapendo l'amico di quanto accadeva a Santiago aveva rilasciato un'intervista dal carcere e iniziato uno sciopero della fame: “Siamo stanchi dell’oppressione, del furto delle nostre terre; siamo stanchi che ci ammazzino e ci arrestino quando vogliono. Il mio grido di resistenza ha generato nuova speranza tra la gente che ha iniziato a mobilitarsi per recuperare ciò che è appartenuto ai nostri antenati”.
 

Fuori dal carcere spiccava un cartello dove era scritto: “Il Paradiso perduto non può più attendere”.  

Non so se esista il Paradiso, certo Santiago Maldonado se lo sarebbe meritato, mentre è riapparso morto, e rimangono in quel mondo oscuro e incerto della giustizia su questa terra, i desaparecidos, che le loro famiglie e madri non dimenticheranno MAI.
 
Doriana Goracci

altri video:
https://www.youtube.com/watch?v=H8C1Hbi84Ow
https://www.youtube.com/watch?v=va-3gq9QCyI
https://www.youtube.com/watch?v=44EAQKbiyJc
https://www.youtube.com/watch?v=wanZ1ELK6_s
https://www.youtube.com/watch?v=Vl8tLGrAPjs
https://www.youtube.com/watch?v=2RGq_6G8m5I

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