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Rivolta fra i futuri lettori del "Fatto"?

Telese è austro-ungarico!

Così, per dire la mia. Velocemente.
Dunque. Apprendo da VoglioScendere che pare ci sia stato, fra alcuni commentatori abituali, una sorta di ammutinamento. Spece tra i futuri lettori, abbonati e abbonandi de Il Fatto Quotidiano. Causa: Luca Telese.
La “penna sinistrata” del Giornale ha fatto marameo a via Negri e se n’è andato a casa Padellaro, la nuova, quella che dovrebbe scompaginare (e come) gli equilibri editoriali italiani. La materia pare. Come pare una guerriglia di penne di prima mano che fanno, faranno e farebbero la bava dei molti che ormai ritengono ineleggibili i mastrivetrai del Pd e illegibili i loro fogli (Repubblica e Unità, occhio alle eccezioni).

E dov’è la gola gonfia? La mela marcia? Il torto inestinguibile? Si prenda nota.
La questione tasta e scava nel peccato originale di alcuni frequentatori del sito, alcuni lettori di certa stampa o rete, alcuni cantori fidelistici di firme – per carità! – meritevoli, ma..ma l’isteria collettiva no! Sono i pettini che arrivano ai nodi, il non essersi resi conto di aver puntato su un circondario instabile, spesso incapace di cogliere nounce, o di cogliere e basta. Cose se fossero quegli altri, quelli che tanto disprezziamo.



Telese scriveva sul giornale del nemico, e ad appoggiare la mano per scrivere sul foglio di Arcore di sicuro deve essersela quantomeno sporcata, lo ha detto Travaglio che con quello neppure ci si deve sporcare, di giornale. Così recitavano. Sta qui, il vulnus. Quel manicheismo che gli autori, loro malgrado e in totale buonafede, hanno ingenerato: con loro o con noi, noi due nel mondo e nell’anima, la verità siamo noi.

Il vero è di chi ne parla, e non mi si dica che oggi è cosa facile. Lode a chi lo fa, dunque. Il progetto pare debba virare su questo, e ne siamo lieti (altrimenti non ne avrei sottoscritto l’abbonamento). Il fastidio lo provoca la presenza (ma su quella si sorvoli) e la reazione incosciente (davvero sgradevole) di chi, a leggere la firma sul libro paga dei nuovi acquisti, debba a tutti i costi tacciare l’imputato di merda perenne (senza averne né patenti né prove). Depositari intonsi dell’assoluto. Allo stesso modo, per giunta, di chi essendo del mestiere sa come va il mondo, come in esso ci si debba muovere, come in esso ci si muovono stolti e furbi (”Telese è una spia!” Un untore? Mancava poco.)

Il disappunto numero 1 sta nel sapere che alcune di queste persone acquisteranno il quotidiano quanto me, e di parentele siffatte ne farei volentieri a meno. Personalmente, da suo lettore (del e dal blog) e spettatore di Tetris, ne ho sempre apprezzato il lavoro (non di rado contro lo stupidismo intellettuale di chi mi conosce) e ho avuto un moto d’approvazione alla notizia, così con le altre nomine. Come se a riempire i tasselli della redazione fossi stato io.

Disappunto numero 2: spero che l’iniziativa non debba contare su denari e parole di lettori che non la meritano.
U’

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