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Risultati elettorali del M5S: un’occasione per puntualizzare strategia e aspetto organizzativo

La sconfitta elettorale del MOV5S c'è stata, ma non serve a niente piangersi addosso e creare attriti e divisioni. Serve invece essere uniti e costruire le basi per un rilancio del movimento. E per questo non occorre ripartire da capo, ma perfezionare ciò che è stato fatto, che è tanto. E quel tanto non può essere buttato al vento per la perdita di alcuni punti percentuale di voti. Certo è necessaria un'autocritica, ma nessuna autocritica è seria, se non è accompagnata dalla consapevolezza delle cose buone che sono state fatte, dei risultati fondamentali per la democrazia raggiunti con l’impegno assiduo e costante, dei parlamentari del movimento.

L’accusa piu frequente al MOV5S è quella di aver fatto solo protesta e non proposte. Niente di più falso. Quello che è mancato è stata una buona comunicazione dell'attività propositiva del movimento. Si è privilegiato l'aspetto della comunicazione della protesta e trascurato quello che il movimento ha fatto, direttamente e indirettamente i condizionamenti politici che ha prodotto, così da indurre gli altri partiti a fare cose che non si sarebbero mai sognato di fare, come ad esempio l’assenso del PD alla carcerazione di Genovesi.

E tra i risultati di cui può fregiarsi il movimento è il ritorno in Parlamento dell'opposizione, dopo vent'anni di inciuci. Nel dibattito politico televisivo, i parlamentari del MOV5S hanno imposto l'analisi e il commento delle leggi i loro contenuti e reintrodotto il rigore morale e la trasparenza dell’attività politica. Hanno fatto battaglie importanti per la riduzione del finanziamento pubblico dei partiti.

Riconoscere la sconfitta, dice Pizzarotti (certo una sconfitta) ma rispetto alle aspettative erroneamente create e non per il risultato in sé. Cinque milioni ottocentomila voti, diciassette eletti al primo tentativo in Europa non sono cosa da poco. Il 21% per un partito nuovo è indice di consolidamento della base elettorale.

Certo il linguaggio provocatorio è stato un errore, perche è stato usato a sproposito, al di fuori di una situazione e di un caso concreto che lo giustificasse. E se l’obiettivo era far voti, era un obiettivo sbagliato, perché il movimento non è un fabbrica di consensi ma uno strumento di sensibilizzazione politica e di coscienza critica. E questa funzione del movimento è stata trascurata quando ci si è abbandonati alla lotta tra spots elettorali e non si è parlato di Europa, della natura e della funzione della BCE, del trattato di Lisbona e dell'impegno dell'Europa per la piena occupazione del ruolo dell'Europa in politica estera e quindi per l’Ucraina.

All'offerta di Renzi per un dialogo sulle riforme si è risposto con un "no" secco, senza specificare le ragioni del rigetto del dialogo e le condizioni per avviare un colloquio, a partire dalla sua trasparenza.e dalla sede del confronto .

Pacta sunt sevanda” è un principio democratico, ma sono principi anche questi: non si possono avere espulsioni senza una regola scritta; la responabilita è personale e non colettiva; la regola non può essere retroattiva; vi sono diversi gradi di violazione e diversi gradi di responsabilità.

E quando si parla di centralismo democratico e vincolo di mandato non si può trascurare il fatto che la realtà subisce mutazioni continue e di fronte a queste, non si può rimanere fermi. Per questo chi non rispetta il programma che non aderisce alla situazione reale deve avere la possibilità di chiedere al popolo il rinnovo della fiducia e la modifica del programma. L’espulsione diventa inevitabile in caso di risposta negativa del popolo.

L'unità del movimento è un bene prezioso che si conquista uscendo da talune ambiguità che hanno contrassegnato la linea politica del movimento. Ambigua è la tesi per cui destra e sinistra non hanno differenze. Una tesi che produce voti ma rischia di inficiare l'identità del movimento. Se è vero che è in atto un processo di omogeneizzazione tra parti politiche, la cui espressione più attuale sono le larghe intese, è anche vero che l’omogeneizzazione ha un’impronta liberista. E se l’omogeneizzazione vive e prospera a livello di casta e classe dirigente, le differenze, le diversità, le contrapposizioni rivivono a livello di condizioni, di trattamenti salariali, di processi analitici e di valutazioni. E se i fatti politici di questi ultimi anni, hanno visto accomunati destra e sinistra nella medesima azione di rapina della collettività e di illegalità, ciò non significa che destra e sinistra sono la stessa cosa. Un'azione illegale accomuna nel giudizio etico destra e sinistra, e non su quello politico. Sul piano politico l’illegalità è un abuso che opera in un rapporto tra due parti, il favorito e il danneggiatro. Per la sinistra, l'illegalità danneggia tutti i cittadini, è un abuso che privilegia uno a danno di tutti.

E ancora ambigue sono certe posizioni che non chiariscono se il movimento è per uscire dall'Europa o per cambiarla. Un'ambiguità che s'infittisce con il dialogo con Farage, che notoriamente propende per l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa. E tutto ciò è stato fatto da Grillo, in assenza di una previa consultazione con il movimento e con i parlamentari, il che dovrebbe interrogare il MOV5S sul ruolo del comico genovese: garante e quindi uomo che controlla il rispetto delle regole o uomo che stabilisce ed esegue la linea politica del movimento con licenza di derogare a quelle stesse regole?

 

Foto: Wikipedia

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.91) 29 maggio 2014 15:56

    Grazie sig. Pignata,

    mi piace il suo articolo quando asserisce che il M5S non è una fabbrica di consenso (apprezzo anche il resto, ma non mi dilungo).

    Per quanto riguarda il dialogo con Farage, sono preoccupato. Sono sempre dell’idea che le alleanze siano cosa negativa a prescindere, e bisogna pensarci una, due e anche tre volte. Spero che in questo caso, se alleanza sarà, questa sia ben circoscritta a determinati obiettivi concordati e resi pubblici in anticipo. Non mi piacciono le alleanze e non mi piace la politica internazionale inglese...

    Cordiali saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.138) 29 maggio 2014 18:34

    A rieccoti vecchio bersaniano di ferro passato al servizio della coppia funesta. Ma che ti ha fatto Bersani per meritarsi il tuo repentino abbandono dopo le elezioni politiche del 2013 ??!!??

    Ti sei accorto forse di essere salito sul carro di un perdente, Bersani ?

    Guarda che anche quello della coppia Grillo - Casaleggio è un carro in rapida discesa !

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