• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Ricominciamo dai Diritti dell’Uomo

Ricominciamo dai Diritti dell’Uomo

Se provate ad andare sul sito web di Amnesty International la prima cosa che vi colpirà è che a noi dell’italico popolo sono chieste sostanzialmente due cose:

a) Di indignarci per tante nefandezze che avvengono rigorosamente al di fuori dell’Occidente progredito;

b) Di sostenere finanziariamente l’attività dell’Associazione affinché continui a farci indignare.

L’ipotesi che ci si debba indignare per violazioni dei Diritti dell’Uomo che avvengono a casa nostra non è neanche lontanamente presa in considerazione.

Ebbene, la cosa non convice affatto; anzi è proprio dalle macroscopiche e manifeste violazioni dei Diritti dell’Uomo nel Paese che dovrebbe ripartire la politica, se un giorno mai riuscisse a liberarsi da ingombranti presenze che chiedono per sè e per i propri del tutto personali problemi assoluta attenzione.

Partiamo dal dato empirico costituito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e dalle successive Convenzioni tematiche, di cui sono in appresso elencate le nove più importanti:

·       il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali del 16.12.1966 (Patto ONU I)

·      il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 16.12.1966 (Patto ONU II)

·   la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale del 21.12.1965 (CERD)

· la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna del 18.12.1979 (CEDAW)

·    la Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 10.12.1984 (CAT)

·       la Convenzione sui diritti del fanciullo del 20.11.1989 (CRC)

· la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie del 1812.1990 (CMW)

· la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD)

·       la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate (CPED)

L’altro dato empirico è che, contrariamente al comune sentire, non sono solamente la Cina ed i Paesi Arabi a non rispettare questa normativa: il nostro Paese la viola sistematicamente e gravemente. Insomma, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, quando si reca in Cina per rimproverare il suo omologo cinese per le violazioni dei Diritti dell’Uomo nell’ex Celeste Impero, dovrebbe trovare modo di passare anche da noi e fare la stessa cosa.

Questa affermazione non è gratuita ed indimostrata: un esempio concreto è costituito dalla legge elettorale “a liste bloccate” imposta al Paese con un colpo di mano dall’attuale maggioranza parlamentare. Proviamo a leggere i punti “1” e “3” dell’articolo 21 della Dichiarazione:

1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio Paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2) Omissis

3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Credete che il sistema cosiddetto delle liste bloccate, quello che porta nelle Assemblee elettive le igieniste dentali di bella presenza, sia un modo per consentire agli elettori di scegliere liberamente i propri rappresentanti? Prima di indignarci per quel che avviene nel Sudan ed in Turchia, perché non proviamo ad indignarci per quel che avviene in casa nostra?

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares