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 Home page > Attualità > Politica > Quirinale: si conferma di destra il feudalesimo politico italiano

Quirinale: si conferma di destra il feudalesimo politico italiano

Oggi al voto per il colle. Ieri, intanto, il nostro sistema politico si è confermato per quello che è, e che più volte abbiamo denunciato essere, un sistema feudale trasversale ben congegnato, chiuso alla democrazia. È Niki Vendola ad osservare come, anziché aprirsi al nuovo ed al dialogo con il M5S, peraltro rappresentante un terzo degli italiani, e dalle cui "quirinarie", con il rifiuto - scontato - della Gabanelli e di Strada, era rimasto il nome di Stefano Rodotà, noto giurista, assai apprezzato e tutt'altro che di ispirazione estremistica o semplicemente integralista. Un nome che dice anche della apertura e della disponibilità di Grillo e del M5S.

Una "sinistra" che rifiuta il dialogo con la Sinistra perché si è già accordata con la destra, perché è di destra, perché di destra è in vero il suo pensiero e la sua mentalità.

Lo conferma del resto una serie inenarrabile di fatti di cui basta ricordarne 2:

a) ormai è lampante, il governo Monti;

b) il salvataggio politico in extremis di un Berlusconi politicamente ormai morto da parte di un assai noto personaggio che si era sempre spacciato per anfitrione dell'antiberlusconismo doc.

Insomma: fronte comune contro il nuovo, contro ciò che è fuori dal sistema, ma che ha preso un terzo dei voti ed a cui spetterebbe un terzo dei feudi. E questo è il punto. Il profilo del prossimo inquilino del colle deve perciò avere connotati che garantiscano il sistema feudale trasversale e lo faccia in modo più possibile pieno: eliminando il nuovo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.124) 18 aprile 2013 18:52

    Svincolo >

    Una classifica, anche sportiva, è tale se indica l’ordine e le “distanze” degli elementi concorrenti. Sulle candidature M5S al Colle non è dato sapere neppure il numero degli iscritti che hanno voluto (e potuto) partecipare.

    Ancora.
    Nessuna giuria si sognerebbe di decretare la vittoria sulla base dei “ritiri” sopravvenuti a fine gara. Proprio quello che ha fatto il sedicente “garante” Grillo.

    Sapeva bene che con la Gabanelli avrebbe rischiato di non raccogliere neppure il consenso di tutti i parlamentari M5S.
    Incassato anche il ritiro di Strada, visibilmente soddisfatto Grillo ha potuto finalmente lanciare Rodotà come il “Presidente di tutti gli italiani”.
    Sa bene che trattasi di un nome così nuovo e distante dai vecchi partiti che può “calamitare” parecchi voti anche dal centro sinistra.

    Il terzo votato dai suoi affezionati è ora il “prescelto” della gente.
    La responsabilità politica non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

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