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Queste notti della sua repubblica. Fantasmi e lettere firmate Zu’Totò

Avremmo voluto parlare del Pd, che da dire ce ne sarebbe. Ma è conclamato: di politica non si può scrivere, subissata com’è dalla cacca e da avvenimenti-costola che le si sono aggrappati ai fianchi, e che hanno obbligatoria precedenza.

Leggevo un libro 3 o 4 giorni fa, apprendevo (per la seconda volta) di una lettera minatoria ai danni di B.

Da parte di chi?

Da parte, pare, di Riina. Via Provenzano, Ciancimino (ex sindaco Dc di Palermo), Marcielo e quindi Benjo-B.

Il messaggio è chiaro e incontrovertibile, tipico di quella che i cronisti stranieri chiamano “mafia” e che dalle nostre parti passa per essere contrattazione politica: o ci dai una rete televisiva o ci dai tuo figlio.

Cioè, ce lo prendiamo. E, non paghi, te lo restituiamo “solo-cefalo” oltraggiandone il cadavere mozzo a monito in piazza. Milano.

B. si spaventa, ne parla al telefono come un affaraccio da risolvere, una grana che, se possibile, estinguerebbe con lauto denaro. Ma non pare ammorbarsi: la prole la manda in America, la polizia non la avverte. Evidente: sa il fatto suo.

Ora la notizia s’apprende sui quotidiani. E’ uno scherzo, faccio. Mi dico – e ci diciamo, chi lo sapeva: Ohibò. Ma non?

Ma non era già di dominio pubblico?

Libri ne parlano, il personaggio è pubblico (badate: il più pubblico in Italia). Ma evidentemente nulla è bastato. La lettera spunta effettivamente solo adesso. E pare, persino, autografata dallo stesso Zu’ Totò.

E quindi? Niente: che fosse un gentiluomo di quella risma, il caro B, non lo mettevamo in dubbio. Ma è la tempistica a insospettirci. Perchè proprio adesso? Perchè, dopo 21 anni?

La storia d’amore e morte tra le parti è lunga e tormentata. E’ un prendi e dai senza sosta, che pesa sulla mente di un uomo incapace nel reggere le pressioni. Una preda troppo ghiotta da intimorire, estorcere. La posta sale, c’è in gioco molto. Vedrai, potremmo tornarci utili. Gli amici giusti, gli stallieri che si convengono, uno scudo e qualche milione di schede elettorali da travasare: la pace la troviamo.
Dicevamo: perchè ora?

Giusto ieri è passato il pacchetto sicurezza, reso adesso legge dello Stato. Il trambusto – com’è giusto che sia, noi stessi artefici – è montato per le norme relative a ronde e immigrazione clandestina. C’è da considerare però uno degli argini che consente ai politicanti di destra di specchiarsi davanti alle telecamere dei scodinzolanti Tg.

INASPRIMENTO DEL CARCERE DURO


- Il carcere duro ai condannatiper reati di mafia (il 41bis) vede aumentare la propria “conferma” da due a quattro anni.

- In regime speciale il detenuto sarà ristretto all’interno di istituti appositi dislocati in gran parte su isole.

- Registrazione obbligatoria e perenne dei colloqui con i familiari.


- Colloqui telefonici negati nel caso si sia usufruito di quelli personali.

- Incontri settimanali coi difensori ridotti a 3.

- Permanenza all’aperto soggetta a maggiori restrizioni.

- Da 1 a 4 anni a chi consenta ad un detenuto sottoposto al 41 bis di comunicare con altri.

NORME ANTI-RACKET


- Imposizione della denuncia agli imprenditori vittime di richieste estorsive, pena l’esclusione dalla possibilità di partecipare alle gare di appalto.

- La responsabilità di questo «deve emergere dagli indizi a base della richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell’imputato nei tre anni antecedenti alla pubblicazione del bando e deve esser comunicata dal procuratore della Repubblica».

- Potere al prefetto di disporre accertamenti nei cantieri delle imprese interessate all’esecuzione di lavori pubblici.

Se concretamente applicate, capirete bene, si tratterebbe di un giro di vite non da niente, da certe parti. E’ facile, a questo punto (anche perchè ne avevamo ampiamente parlato), ipotizzare l’ipotizzabile.

Avviso di chiamata? Cartolina di amici in vacanza?

E una persona come questa (B, dico), incapace di sostenere tensioni ad alto voltaggio, sotto il torchio della legge e dei riflettori mondiali, oberato da incombenze più (quelle che gli spettano) o meno (quelle che s’è cercato e senza le quali non esisterebbe) improrogabili, seguito a vista da una posse di personaggi pronti a prenderlo per la giacca quando non a strattonarlo per il cravattino..una persona così, intendo, può contare su sè stesso e durante il giorno fare le nostre veci? Si può puntare sullo charme mediatico e l’imbonimento da quattro lire quando si parla ai sordi al buio? E quei sordi sono incazzati?

No. Ha sempre delegato. E il delegato se la sta passando poco bene (ha il suo bel da fare per difendersi). Ha sempre fatto da memoria storica, il filorosso che gli ricordava le radici, che di tanto in tanto gli sbatteva il vento sulle orecchie per placarlo (di recente, anche recentissimo, sempre di più). Ma non può essere l’unico.

Chi è la vera memoria storica di B?
Chi ha mediato per lui?
Chi è il tres d’union?
Quale anello s’è inceppato?
Come ha potuto B dimenticarsi delle sue “origini”?
Cosa lo ha spinto ad esporsi nell’approvazione di un disegno di legge roboante, confusionario, quanto tenace contro le cosche?
E chi ha tirato fuori il foglietto magico?

Il G8 andrà benone, vedrete. Questa non la toppa: statista provetto, padre imbarazzato, consumato retore. Giornate tranquille, tramonti con Angela (Merkel, non Sozio).

Da qualche notte però nel lettone di palazzo Graz il sesso ha lasciato posto ai fantasmi. Gli sembrerà strano, toccherà ripetutamente il suo volto davanti allo specchio, contrariato. “Io? A me?”. Incapace di pensare a Salvo Lima.

U’

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