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 Home page > Tribuna Libera > Quanto non ha senso parlare di cibo naturale

Quanto non ha senso parlare di cibo naturale

Che poi, quasi tutti gli alimenti vengono lavorati o sottoposti a trattamenti che ne modificano la natura, per cui non ha molto senso parlare di cibo "naturale" e "sintetico".

Frutta e verdura coltivate in serra non sono "naturali"; il vino, l'alcol in genere e i formaggi non sono "naturali", in quanto derivati da un processo di fermentazione; mandaranci, pompelmi e clementine sono incroci, quindi non "naturali"; anche il rinomato grano del Senatore Cappelli è una selezione genetica, quindi "non naturale".
Ma il problema viene quando si tocca la carne. Allora sì che apriti cielo.

Il Ministro Cognato della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida difende il disegno di legge approvato dal Cdm che prevede il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici. E in questa categoria rientra anche la carne coltivata in laboratorio.
Fatta riprodurre in laboratorio partendo da altre cellule di origine animale, per cui non è "finta", è carne. La produzione di questa in laboratorio però, riduce di circa il 98% le emissioni di gas serra rispetto ad allevamenti energivori ed intensivi. Inoltre implica un consumo di acqua minore, ed ovviamente un'occupazione di suolo abbattuta del 95%.

Più che giusto appellarsi al principio di precauzione, come per ogni innovazione scientifica, anche se senza alcun dato su cui basarsi sarebbe più corretto parlare di LUDDISMO. Sinceramente, però, io mi fido più di una carne coltivata e costruita in purezza in laboratorio, piuttosto che allevata a colpi di ormoni ed antibiotici.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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