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 Home page > Tribuna Libera > Quando i dittatori verranno rovesciati dai loro troni

Quando i dittatori verranno rovesciati dai loro troni

Una strana forma di nemesi delle sinistre appare oggi evidente. È come se "qualcosa" volesse far espiare loro qualche colpa. Forse sinistre e democratici hanno smarrito il senso della liberta? Infatti pare che non riescano più a distinguere tra democrazia e dittatura o tra libertà e schiavitù.

Infatti, dall'epoca delle grandi rivoluzioni liberali e democratiche del '700 in poi, le sinistre, i democratici, i progressisti, sono sempre intervenuti a fianco e in sostegno dei popoli oppressi o ridotti in schiavitù, o aggrediti o minacciati nella loro libertà, dai regimi autoritari o dittatoriali. 

Insomma, le sinistre, i democratici, i progressisti. nello scontro tra regimi autoritari o dittatoriali e popoli desiderosi di libertà o di democrazia, sapevano sempre da che parte schierarsi, senza bisogno di molti argomenti.

Oggi invece succede il contrario. Molti settori della sinistra, molti democratici, molti progressisti sembrano aver perso la bussola. Per scegliere tra libertà e schiavitù, o tra democrazia e dittatura, vanno alla ricerca di argomenti di natura quasi metafisica quando non si affidano a elucubrazioni pseudo-teologiche.

Insomma ve li immaginate Garibaldi, Mazzini o Marx, che prima di schierarsi con i popoli sudamericani, i contadini del sud Italia, o i rivoluzionari della Comune di Parigi, sono lì ad appurare le "legittime" ragioni dei loro oppressori?

Oggi, succede che molti settori di partiti, gruppi o movimenti di sinistra, democratici, progressisti vecchi o "nuovi", corrono in soccorso di regimi autoritari e sanguinari come la Russia, la Cina, l'Iran, e altri simili, intenti a comprendere o giustificare le scelte aggressive, oppressive e le politiche sanguinarie di quei regimi.

E, addirittura, succede, qui in Italia, che un Presidente del Consiglio (Giorgia Meloni), esponente dell'estrema destra, afferri la bandiera della libertà dei popoli, e sappia prendere atto che, oggi, dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina, anche in Europa, "la libertà non è scontata", mentre sedicenti rivoluzionari, progressisti, esponenti della sinistra, o "democratici", al seguito di "intellettuali", "pensatori", e alcuni giornali, giornalini e giornaletti, si girano dall'altra parte lasciando la bandiera della libertà in mani dove non è mai stata.

Ecco la questione, ecco la strana nemesi: se la sinistra o i democratici o coloro che si dicono tali, non riescono più a scegliere tra libertà e schiavitù o tra dittatura e democrazia, senza incredibili bizantinismi, allora siamo proprio messi male. Siamo sulla via di un tragico destino.

"Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur"!

Sì, ha ragione Giorgia Meloni, oggi è in pericolo la nostra libertà, insieme alla libertà di molti popoli, anche perché molti "progressisti" e "democratici" hanno dimenticato un principio evidente per i democratici e i rivoluzionari del passato: qualunque regime autoritario, dittatoriale e illiberale è fondamentalmente illegittimo e non può essere mai supportato da veri democratici.

E la pace? Ma veramente c'è chi crede che potrà mai esserci la pace finché ci saranno regimi che si reggono solo sulla forza e sulla violenza? Regimi che minacciano con la loro esistenza l'essere e la libertà dei vicini?

Quando arriveremo a riconoscere che

Non c'è pace senza libertà

Non c'è giustizia senza libertà

Non c'è uguaglianza senza libertà

Non c'è fraternità senza libertà

Non c'è amore senza libertà

Non c'è dignità umana senza libertà

Non c'è essere umano senza libertà

Non c'è neppure vera religione senza libertà

 

E, se è vero, come pensava, con fondati argomenti, il filosofo umanista Pico della Mirandola che ciò che rende l'uomo simile a Dio è la sua libertà, dovremmo anche dire:

forse neppure un "Dio" è pensabile senza libertà.

 

 

 

 

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