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Quali sono i colori della musica italiana anni 80? Un libro ce lo svelerà

Quali sono i colori della musica italiana anni 80? Un libro ce lo svelerà

Quali erano i colori degli anni Ottanta? Sì il grigio del sottobosco politico che porterà a Tangentopoli, ma anche il giallo delle luci della ribalta della Milano da bere, e quello delle strobo delle discoteche, simbolo di un decennio.
 
Ma qui vogliamo parlare soprattutto di musica e soprattutto di musica underground e di quelli che sono i colori di questa musica. Un caleidoscopio, potremmo dire, un vasto elenco di gruppi che hanno segnato i giovani, stanchi “delle atmosfere oscure del dark e della new wave” che caratterizzavano, ad esempio, l’Inghilterra di quegli anni e stanchi di un clima politico (difficile parlare di quegli anni al netto della politica) molto soffocante.
 
Piuttosto la musica decise che gli Ottanta bisognava rileggerli, e per farlo l’ispirazione non poteva che venire dai ‘60. L’epoca in cui tutto era possibile, l’epoca in cui il rock, come lo conosciamo oggi, si è definitivamente affermato. Un calderone in cui poter pescare a piene mani, anni di fermento.
 

“Eighties Colours” (Coniglio Editore) è il libro che ci/vi immergerà in quegli anni. Il libro definitivo sulla scena neoSixties. Autore del volume è Roberto Calabrò, giornalista di “L’Espresso”, “la Repubblica” e “il Venerdì”, oltre a essere stato collaboratore per tantissime di quelle riviste nate e sviluppatesi in quegli anni (e di AgoraVox Italia ndr), autore di una monografia sui Queens of the Stone Age per Arcana e, per la stessa casa editrice, curatore della revisione editoriale dell’Enciclopedia Rock 1954-2004. Calabrò però è, soprattutto, profondo conoscitore, ma prima di tutto amante, degli ‘80, e amante, soprattutto, di tutti i gruppi garage, beat e neopsichedelici italiani che segnarono quel periodo. Perché è di loro che parla il libro, il quale si avvale di un corposo apparato fotografico, è loro che intervista, ed è loro che indaga, in un lavoro di ricerca durato più di due anni. Nel libro troverete anche una discografia completa su quel periodo, con tutti i dischi (45 giri, Ep, Lp) pubblicati tra il 1985 e il 1990.
 
Gruppi che si sono riformati come i Sick Rose, Gli Avvoltoi, i No-Strange, i Four By Art, I Barbieri o i Technicolour Dream, altri che preferiscono uscite più sporadiche come Effervescent Elephants e Party Kidz, e altri che sono in azione con nuove formazioni vedi B-Back, Dome La Muerte & The Diggers o solisti come Tony Face e Lilith.
 
Insomma un periodo vivo della musica italiana e, alla faccia del mainstream, con uno zoccolo duro di appassionati che ha già cominciato a invadere la pagina Facebook, appena nata, del libro che uscirà a fine aprile.
 
Chissà che l’Italia non abbia trovato il suo Simon Reynolds.
 
Nella foto i Sick Rose, immortalati da Mauro Maffei

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