Qualcosa che non torna

Una delle cose più difficili da comprendere non è la teoria della relatività ristretta, ma il meccanismo di calcolo della bolletta del gas.

Parrebbe che vi sia un “anno termico”, che inizia ad ottobre (chissà poi perché); ed una porzione importante dell’importo è calcolato “a scaglioni”, proprio come la famigerata IRPEF.

Il risultato finale è quello di far venire il mal di testa a chi cercasse di capirci qualcosa.

Atteso l’assoluto arbitrio nell’approccio a questo argomento, il vostro reporter ha voluto tentarne uno di tipo contadino, quello dalle scarpe grosse e dal cervello fino per intenderci: ha utilizzato le bollette di casa per dividere l’importo pagato per i metri cubi di gas consumato, ottenendo così un prezzo unitario grossolano ma vero, ed è andato indietro nel tempo per studiarne l’evoluzione.

Il risultato è quello della seguente tabella :

Periodo	Costo unitario
aprile-maggio 2009	0,95
febbraio-marzo 2009	0,93
dicembre 2008- gennaio 2009	0,81
ottobre-novembre 2008	0,76
agosto-settembre 2008	1,27
maggio-luglio 2008	0,93
febbraio-aprile 2008	0,98
dicembre 2007-gennaio 2008	0,81

A questo punto qualcosa non torna: non ci avevano detto che si era verificata una colossale crisi economica e che il prezzo del petrolio era crollato; e che il prezzo del gas era crollato di conserva, atteso che i due prezzi sono strettamente collegati ? Come si spiega che un metro cubo di gas è stato fatto pagare 0,95 centesimi nell’ultima bolletta e grosso modo lo stesso un anno fa, ben prima della crisi dei derivati? Non ci avevano fatto il conto di importanti risparmi sul bilancio di casa a seguito di questa contingenza?

Il dubbio di essere in qualche modo fregati sorge! Ed il cittadino vorrebbe avere spiegazioni dalla classe politica, sempre se quest’ultima la smette un attimo di occuparsi di Noemi e delle sue colleghe (delle quali a noi comuni mortali non importa assolutamente nulla, mentre delle bollette da pagare ci importa e come!).