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Propositi per l’anno nuovo: mai più propaganda

 

Se il giorno di San Silvestro è comunemente dedicato al consuntivo dell’anno che volge al termine, capodanno è il giorno giusto per i propositi per l’anno che comincia. Il vostro cronista ne ha uno da indicare: mai più propaganda.

Recentemente il cancelliere Angela Merkel ha invitato un noto politico del nostro Paese a non utilizzare strumentalmente la Germania a fini propagandistici, facendo ritornare alla memoria tristi epoche non troppo lontane quando Joseph Göbbels era il ministro per la propaganda di Adolf Hitler. La proposta del vostro cronista va molto più in avanti ed utilizza una analogia. Per secoli di storia dell’uomo la schiavitù è stata considerata legittima (anche Platone finì schiavo); poi, grazie all’impegno di persone come Mary Wollstonecraft ed Adam Smith, la schiavitù è stata messa al bando, dapprima nell’impero britannico e poi in ogni Paese. Vi sono sufficienti ragioni per chiedere che lo stesso avvenga per la propaganda nei rapporti sociali.

Una delle più note formule dell’imperativo categorico di Emanuele Kant impone di «rispettare l’umanità negli altri uomini come un fine e non come un semplice mezzo». Costituisce proprio un mancato rispetto di questo principio il rifiuto del dialogo con il proprio interlocutore ed il parlargli senza ascoltarlo e senza dargli modo di replicare.

Mettere al bando la propaganda significa attuare come usuale la prassi del dialogo. Dialogo deriva dal greco “dia” che significa “attraverso” e “logos” che significa “ragione” e richiama il reciproco attraversamento della ragione altrui nel corretto rapporto fra due interlocutori paritetici.

Come Martin Luther King, anche il vostro cronista ha un sogno, un sogno per l’anno che comincia: una politica dove la contrapposizione di parte diventa dialogo, una Chiesa di chierici che finalmente seguono l’invito di Benedetto XVI ad abbandonare i pulpiti ed a portarsi in mezzo alla gente per dialogare con essa, istituzioni pubbliche che abbandonano il segreto d’ufficio per abbracciare il principio del dialogo con il cittadino, un rinnovamento del processo penale che introduca una nuova ed efficace formula di dialogo fra gli operatori del sistema di legalità ed i cittadini beneficiari finali di quest’ultimo, e così via.

E se questo come sogno può sembrare persino eccessivo, ci si ricordi di come Mary Wollstonecraft ed Adam Smith siano riusciti a far mettere al bando, dall’impero britannico prima e dall’intero pianeta poi, la schiavitù.

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