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Prime reazioni serie della classe lavoratrice

Dopo Sony France, 3M, Caterpillar ed Francois-Henri Pinault, il patron del lusso PPR, a chi toccherà?

I lavoratori proprio non ci stanno ad essere lasciati a casa ed in Francia si moltiplicano i "rapimenti" di manager e figure varie dell’industria, questo giusto per fare un po’ di "pressione" e riportare alla ragionevolezza coloro che non si fanno molti problemi di coscienza nel condannare alla fame chi lavora e percepisce lo stretto necessario per sopravvivere.

Intanto si moltiplicano le manifestazioni in Europa sia contro i governi e sia contro le banche. Londra, che ospita il summit dei G20 è stato teatro di guerriglia urbana da parte di qualche centinaio di manifestanti ma per ora non si segnalano
episodi troppo gravi.

A quanto sembra la crisi sta smuovendo le persone ma lo fa in modo troppo lento... I lavoratori ed i manifestanti dovrebbero avere l’appoggio dell’intera popolazione, compresi lavoratori di altre aziende al sicuro dalla crisi,
studenti e pensionati.

La mancanza di coesione rischia di rendere vane queste proteste, mentre è proprio ora che bisognerebbe agire.

Appoggiando chi sta combattendo contro lo sperpero di soldi dei vari governi che stanno regalando migliardi senza nessun criterio o garanzia ad aziende e banche.


La voce di chi dovrà invece pagarla questa crisi non si fa sentire.

O meglio, attende e spera che il prossimo ad essere licenziato non sia lui.
La mancanza di unione della classe lavoratrice, o meglio, del cittadino comune si sta rivelando l’arma migliore della classe dirigente.

Arma che usa ed userà per imporre le proprie scelte, anche se sbagliate.

Fino a quanto questa situazione potrà durare?
Il confine che separa pazienza e rabbia si sta assottigliando.
Vedremo cosa porterà la riunione dei G20.
Io dico solo belle parole ma nulla di concreto.
Vedremo....
E speriamo in bene.

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