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 Home page > Tribuna Libera > Primarie PD | Matteo Renzi : siamo all’atto finale

Primarie PD | Matteo Renzi : siamo all’atto finale

Finalmente si chiude il cerchio. Molto tempo fa mi ero permesso di preconizzare, anche su questo sito, che il rottamatore, alias Matteo Renzi da Rignano sull'Arno, dopo avere portato il PD allo sfacelo completo, si sarebbe dedicato a costrure un partito su misura. Bene, a quanto pare l'atto sta per compiersi e la rinuncia di un riottoso Minniti a candidarsi alla segreteria del PD è il segnale che non si tratta più di mera ipotesi ma di un fatto imminente. Credo che non sia da escludere che si materializzi prima delle elezioni europee della prossima primavera.

Matteo Renzi

Quello che però mi sconcerta è il dover constatare come illustri politologi, storici, sociologi e giornalisti di chiara fama, più o meno meritata, non abbiano previsto questo epilogo. Eppure i segnali c'erano tutti, a cominciare da quella struttura di stampo militaristico che il genietto fiorentino aveva impiantato nel PD. Una organizzazione toscanocentrica che aveva raccolto le più belle anime democristiane orfane di quella che fu per decenni la scuola di formazione di matrice cattolica di intere generazioni di politici, che hanno portato il paese al punto in cui siamo, passando per Prodi e Berlusconi. Ma come si faceva a non vedere che la sinistra, erede del PC, infiltrata come una larva nella mela dai margheritini sarebbe stata inevitabilmente divorata e svuotata dal suo interno? Lo ha capito, seppure troppo tardi D'Alema, anche lui ritenuto a torto o ragione il più intelligente di tutti per definizione, non lo ha mai capito Fassino né tanto meno il povero Bersani, lo strenuo e patetico difensore della " ditta" .

Ma perché si è arrivati a questo punto ?

Inizialmente ha sicuramente giocato la "connventio ad excludendum " che i poteri interni ed esterni impedivano ai "comunisti " di diventare classe dirigente del paese. Era loro consentito una qualche condivisione del potere sottobanco con una sorta di compromesso che serviva a garantire la pace sociale, ma mai avrebbero potuto aspirare ad un controllo diretto del potere. Santa Romana Chiesa non lo permetteva, né tanto meno il suo braccio armato a trazione USA, ovvero la Nato, e neppure il potere mafioso strutturato in metà paese, che con la allora DC ( Democrazia Cristiana) aveva un rapporto sinergico. Quando il PC di Berlinguer arrivò ad un passo dalla meta, in questo paese si scatenò l'inferno, con bombe e stragi e Aldo Moro, allora plenipotenziario democristiano che in qualche modo aveva fatto una "apertura " istituzionale ai comunisti, ci rimise la pelle ad opera di fantomatiche brigate rosse, la cui origine non è mai stata accertata. Quindi per sdoganarsi e vincere le elezioni i vari D'Alema, Fassino, Occhetto e compagnia bella pensarono di affidarsi al democristiano Prodi e alla sua pattuglia di transfughi margheritini della disintegrazione per via giudiziaria della "balena bianca "(DC) . E vinsero, battendo in un paio di occasioni, un certo Berlusconi, che con i soldi e traffici di vario tipo si era strutturato come centro di potere politico e finanziario di questo paese. Questa è la storia e la premessa di ciò che poi sarebbe accaduto.

Infatti come tutti i patti col diavolo poi c'è sempre un prezzo da pagare. A presentare il conto ci ha pensato Il fringuello toscano Matteo Renzi che, a seguito di poderose spinte sul di dietro di varia origine e provenienza, aveva nel frattempo messo insieme e consolidato un proprio curriculum istituzionale e politico di tutto rispetto. Al grido di "rottamare ", che tutto e niente voleva dire, il genietto a cui certo non difetta l'arguzia fiorentina, è riuscito prima a scalare il partito, circondandosi della schiuma democristiana e socialista craxiana, poi a creare il suo "giglio magico" di potere interno e infine a compiere la sua "opera omnia" , ovvero annichilire il PD, dopo non essersi fatto mancare neppure la messa in mora del paese. Oggi a pagarne le conseguenze sono i cittadini, mentre la speranza è confluita su un governo "sui generis" che dovrà rimettere questo paese in carreggiata. E tutto sarà meno che facile.

E Matteo Renzi? Lui sta pensando di raschiare il fondo del barile di tutti coloro che ancora non hanno capito chi sia veramente questo giovin signore e quali siano le sue ambizioni personali. Punta a raccogliere le truppe cammellate berlusconiane che ormai non hanno più un punto di riferimento nel sultano di Arcore, a rimpolpare le sue promesse fatue e ballocentriche e quindi ad accreditarsi come fondatore della Nuova Democrazia Cristana. Insomma una sorta di versione 3.0 della vecchia balena bianca, puntando sull'appoggio dei vescovi e strizzando l'occhio alla finanza e a quei poteri economici storicamente più "prenditori " che imprenditori, che oggi gridano contro il governo giallo verde, reo di non concedere spazio libero alla speculazione, sotto forma di opere strutturali assolutamente inutili ma ad alto profitto. 

A corollario di questa operazione politica, di basso profilo per il paese ma molto proficua per pochi, si assite ad una dovizia di "sondaggi ", non si sa bene con quali criteri di indagine scientifica, che danno questa nuova forza politica nascente a due cifre percentuali. Personalmente non ci credo e se lo scopo è quello di creare un effetto mediatico di trascinamento prevedo un buco nell'acqua.

Gli italiani non sono cosi scemi come troppo spesso vengono dipinti dai politici che loro stessi eleggono. Ritengo che, al netto dei soliti disinformati, ormai una opinione sul personaggio Renzi se la siano fatta e soprattutto al fiorentino di buone speranze non perdoneranno di avere tutti i loro stessi difetti. 

Foto: Francesco Pierantoni/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.157) 9 dicembre 2018 19:56

    Punto !! >

    Da oltre un decennio milioni di italiani bisognosi ed emarginati hanno via via rincorso il nuovo leader emergente, bravo a promettere di risolvere i loro problemi. E temo che tra un po’ succederà anche agli attuali boss di Lega e M5S.

    Questo secondo il vecchio adagio: e proviamo anche questo, tanto peggio non può andare.

    Il difetto (limite) di M Renzi è che non risulta affatto “nuovo” e che la sua occasione l’ha già avuta.

    Saluti …

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