• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Prescrizione | Nessuno si vuol giudicare

Prescrizione | Nessuno si vuol giudicare

La prescrizione, come scrive Il Post.it di Luca Sofri, è una forma di garanzia per l'imputato contro la lunghezza dei processi, che in Italia hanno ormai raggiunto tempi bibilici.


Cosa prevede la prescrizione, premettendo che per tutti i reati già ora non viene applicata? Che i tempi per la chiusura del processo, che partono dal giorno nel quale è avvenuto il fatto sotto indagine, non superino il massimo della pena prevista per quel reato più un quarto della pena stessa. Mica pizza e fichi. 

Si obbietterà: essere indagato non significa scontare una pena. Dipende, e non soltanto dal pensiero comune che trasforma un indagato in un colpevole. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), in misura cautelare, può anche decidere l'arresto dell'indagato o gli arresti domiciliari, l'obbligo di residenza, il divieto di espatrio. Limitazioni della libertà personale, cosa non particolarmente gradevole.
La legge recentemente approvata prevede che la prescrizione decada al termine del processo di primo grado in modi diversi a seconda dalla sentenza emessa. Sei colpevole? Perdi la prescrizione. Sei innocente? Per i primi due anni si perde, poi si ritrova.

Tanti ritengono che la modifica in realtà influisca minimamente sugli esiti delle sentenze, forse non a torto. Secondo gli ultimi dati disponibili, riportati da un’analisi di Pagella Politica pubblicata da AGInel 2017 ci sono stati in Italia circa un milione di processi, dei quali solo il 12,6 per cento andati in prescrizione. Di questi processi solo 28.000 sarebbero stati toccati dalla nuova riforma, mentre i restanti 100.000 avrebbero goduto in ogni modo della prescrizione, non essendo arrivati in tempo al primo grado di giudizio. Meno del tre per cento sul totale processuale.

La norma viene anche definita dai giornali "spazzacorrotti", nome estremamente gradito al M5S, promotore della riforma: quanti corrotti ci saranno stati nel 2017 fra i 28.000 processi per cui sarebbe decaduta la prescrizione?
Prendiamo ad esempio invece un caso possibile e forse più probabile, un signor Rossi qualunque coivolto erroneamente in un fatto che richieda un intervento legale. Se sino ad ora l'avvocato del signor Rossi ha lavorato per dimostrare l'innocenza del suo assistito, in futuro lo stesso avvocato non potrà porsi il dubbio che per il signor Rossi non sia meglio non arrivare al primo grado di giudizio piuttosto che vedersi condannato per altri due anni, oltre la prescrizione, al ruolo di indagato?

Si promette una riforma della Giustizia per garantire tempi di processi più brevi. Molti governi, dagli anni '60 in poi, hanno messo in agenda questa riforma, arrivando il più delle volte a non presentare neanche uno straccio di bozza. Ritenere che l'attuale governo in soli tre anni porti in porto questa riforma è una mera chimera.

Nessuno si vuol giudicare? Forse.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità