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Pomigliano Jazz Festival 2012: tra Musica e Territorio con Capossela, Konitz e Biondi

"Da 16 anni portiamo avanti un discorso artistico e culturale che va oltre il semplice contenitore di concerti", dichiara Onofrio Piccolo. "A Pomigliano Jazz proponiamo concerti inediti, anteprime, produzioni originali e diamo spazio a giovani musicisti campani. Il nostro è un laboratorio musicale. Anche quest’anno, nonostante le enormi difficoltà organizzative, abbiamo realizzato un cartellone di qualità puntando su eventi creati ad hoc per le 4 location che ospitano il festival. Musica ma non solo. Esclusive nazionali, come quelle di Konitz e Molvaer, progetti speciali come quelli di Capossela e Incognito con Biondi, e anteprime con Francesco D’Errico e Marco Zurzolo che presentano a Pomigliano i nuovi lavori discografici. Inoltre diamo spazio a talenti del territorio come Bellopede e Marigliano che meritano grande attenzione".

Questa è la presentazione concisa e perfetta che fa Onofrio Piccolo dell’edizione di quest’anno del Pomigliano Jazz, una manifestazione musicale giunta ormai alla diciassettesima edizione ma troppo spesso bistrattata e non adeguatamente supportata. Però basta dare un’occhiata al calendario di quest’anno per mettere da parte il malumore e mettersi in cammino, perché quest’anno Pomigliano Jazz non è solo musica ma anche appunto territorio, e quindi viaggio e scoperta, di storia e cultura.
 
Al via quindi mercoledì 19 settembre nell’antico anfiteatro di Avella (platea 25euro, gradinata 15euro), risalente al I secolo a.C. e recentemente riqualificato, con gli inglesi Incognito che in questa occasione ospiteranno il crooner catanese Mario Biondi.
 
Giovedì 20 settembre, spostandosi al Palazzo Mediceo di Ottaviano (ingresso gratuito), ci si lascerà cullare dalle note della pianista Rita Marcotulli, vera signora del jazz italiano accompagnata per questa sera dal violoncellista Paolo Damiani, dal manipolatore elettronico Martux_m, e dalla voce narrante di Filippo Bianchi.
 
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Lee Konitz
 
Venerdì 21 settembre sarà la volta di Vinicio Capossela, cantautore che non necessita di presentazioni e che per Pomigliano Jazz presenterà un concerto unico e irripetibile chiamato Le vie dei santi, un concerto ispirato dal mistico luogo da cui Capossela sarà accolto, quelle Basiliche Paleocristiane di Cimitile (posto unico 30euro) risalenti al IV secolo a.C. e destinate alla venerazione della tomba di San Felice. "I santi sono nella cultura popolare una via di mezzo tra cielo e terra», racconta il cantautore di origine irpina. «I santi sono un po’ come degli intermediari a cui rivolgersi per una raccomandazione. Gente da cui attendersi un miracolo. (…) Alla santità si arriva per martirio, per miracolo o per eremitaggio, in ogni caso attraverso molte sventure. Ma spesso quello che per l’uomo è una disgrazia, per il santo diventa una fortuna. Il santo opera un capovolgimento della generica condizione umana che ritiene fortunata una vita ricca e sfortunata una vita disgraziata. (…) Percorrere le vie dei santi, che fa rima con vie dei canti, è ricostruire la nostra geografia prima dell’omologazione, restituire al mondo il senso del mistero e, in un certo modo, del sacro".
 
Sabato 22 settembre e domenica 23 settembre, ritorno e gran finale a Pomigliano d’Arco, dove si terranno svariati eventi, tutti a ingresso gratuito.
 
In particolare, sui due palchi allestiti alla Distilleria, sabato si esibirà l’icona del nu-jazz Nils Petter Molvaer accompagnato da Eivind Aarset e da Jan Bang, il pianista Yaron Herman, e il quartetto partenopeo del sassofonista Marco Zurzolo.
 
Infine, domenica esibizione del Francesco D’Errico Trio, che presenterà le ultime pubblicazioni per Itinera, e di Marianno Bellopede e Carmine Marigliano con il loro Viaggio in Duo; ma, soprattutto, domenica sarà la volta di Lee Konitz, vera e propria leggenda del cool jazz (ha collaborato con musicisti quali Lennie Tristano, Miles Davis, Charles Mingus, Gil Evans, Michel Petrucciani) che per questa sua unica data italiana sarà accompagnato da Florian Weber al pianoforte, Jeff Denson al contrabbasso, e Dan Weiss alla batteria.
 
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Nils Petter Molvaer
 
Ma, come si diceva in apertura, quest’anno il Pomigliano Jazz non è solo musica, ma anche territorio. E così, prima di tutti i vari concerti, l’attore avellinese Nicola Canonico porterà in scena un breve reading atto a svelare i segreti dei luoghi che ospitano i live ma anche a raccontare aneddoti legati agli artisti che hanno fatto la storia del jazz (previsto anche un omaggio speciale a Thelonious Monk, nel trentennale della sua scomparsa); giornalmente ci saranno inoltre varie visite ed escursione guidate, tutte gratuite, un’occasione da non perdere per chi prima di abbandonarsi alla musica ha intenzione di capire e conoscere un territorio molto spesso dimenticato o conosciuto poco (infoline, 9-30-1930: 081-5510555, dettagli itinerari e prenotazioni: www.pomiglianojazz.com).
Infine, in programma anche i seminari di guida all’ascolto del jazz diretti dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, laboratori creativi per bambini, degustazione di prodotti tipici a cura di Slow Food ed Ais, la mostra fotografica di Silvano Caiazzo e il terzo capitolo della mostra sulla cover art a cura di Carmine d’Onofrio dal titolo WE INSIST! - jazz in chiaroscuro, dedicata alle copertine dei 33 giri in bianco e nero.

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