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Più di Spotlight, negli Stati Uniti si allarga lo scandalo pedofilia

Lo scandalo si è riaperto a gennaio, di nuovo contro la “Boy Scout of America" ma era già noto dal 2012. Ieri una nuova bordata da New York.

Più del caso Spotlight, che nel 2002 mise sotto accusa più di 150 preti della diocesi di Boston, accusati di aver abusato sessualmente di numerosi bambini sin dagli anni 70. Dopo le audizioni al teatro dei bambini di Minneapolis, uno stabile con ampie vetrate non lontano dal centro cittadino è arrivata la bordata da New York, dove si è aperta la caccia a tutti i nuovi elementi possibili, per quella che sembra essere una nuova fase del più grande scandalo di pedofilia nella storia americana.

Lo scandalo si è riaperto a gennaio, di nuovo contro la “Boy Scout of America" ma era già noto dal 2012. Si partì da un caso dell’Oregon, poi sono emerse macchia d’olio una miriade di casi: una documentazione da più di 14 mila pagine, che racchiude oltre 1247 presunti colpevoli. Assieme all'agenzia stampa "Associated Press" ha collaborato Il “Los Angeles Times”, uno dei quotidiani più quotati d’America, che ha creato un database con all’interno i casi di 5.000 uomini e donne espulse dai boy scout per condotte di questo tipo.

Poi la nuova ondata di nomi. Più di 7.819 boy scout, capi scout o capi reparto avrebbero abusato di circa dodicimila bambini a partire dal 1944 e fino al 2016. E’ tutto scritto nei “file della perversione”, analizzati negli ultimi cinque anni da Janet Warren, professoressa nel dipartimento di psichiatria e delle scienze neurocomportamentali dell’Università medica della Virginia.

Chiamata dalla stessa “Boy Scout of America” la dottoressa Warren, assieme alla sua equipe, ha analizzato una mole di dati ed è riuscita ad estrapolare i dati necessari per il processo di Minneapolis. A questi, martedì, si sono aggiunti i 130 nomi diffusi dall’avvocato Jeff Anderson a Manhattan, socio fondatore della "Greg Gianforcaro e Jeff Anderson & Associates", uno studio che specializzato in questi casi e che sta portando avanti a New York le accuse delle persone che ora vivono nella Grande Mela, invogliando al contempo le vittime ad uscire allo scoperto.

Crediamo alle vittime, le supportiamo e abbiamo pagato per un’assistenza illimitata” si legge tra le righe di scusa dell’associazione. “Nulla è più importante della sicurezza e della protezione dei boy scout. Siamo indignati dal fatto che ci siano stati periodi in cui qualcuno si possa esser avvantaggiato delle nostre iniziative per abusare di bambini innocenti”. Nonostante un comunicato di scuse dell’Associazione dei Boy Scout (BSA), l'avvocato Anderson ha rimproverato l’associazione di aver celato per troppo tempo i nomi dei colpevoli.

Lo stato di New York ha recentemente cambiato, estendendola, la prescrizione dei reati di denunce di abusi sessuali. Secondo quanto riportato dalla Cbs del Minnesota sia i Boy Scout che la Chiesa cattolica nel giro di accuse, hanno intrapreso politiche per limitare il rischio di abusi durante le loro attività.

Attualmente la BSA accoglie circa 2.2 milioni di bambini e un milione di volontari.

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