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 Home page > Tribuna Libera > Piazza Pulita | Questa volta Formigli ha fatto vero giornalismo

Piazza Pulita | Questa volta Formigli ha fatto vero giornalismo

Ieri sera, e fino a notte inoltrata, è andata in onda l'ennesima puntata di Piazza Pulita. Dico subito che, al pari di altri talkshow, non mi ha mai suscitato un grande interesse. Il format è più o meno sempre quello. Certo non siamo a livello Giletti ma neppure molto di più. Quindi mi sono approcciato con la curiosità di vedere chi c'era per poi tornare al match di calcio Francia Belgio sul canale 20. Invece con mia somma sorpresa e anche un po' di stupore sono rimasto incollato su La7. Finalmente ho visto del vero giornalismo di inchiesta, e non le solite chiacchere tra convitati di pietra.

Dato il giusto riconoscimento a Formigli, c'è da dire che il contributo decisivo lo ha fornito Fanpage, il cui direttore Francesco Cancellato, presente in studio, ha fornito una palese dimostrazione della differenza che corre tra vero giornalismo di inchiesta e macchiettismo disinformante spesso diffamatorio. Quella di ieri sera era la seconda puntata, la prima purtroppo me la sono persa, di una indagine condotta da un giornalista di Fanpage, travisato da fascionazista, che si infiltrato per tre anni in quel torbido mondo di fancazzisti che, per ideologia o per altro, hanno pesantemente infiltrato la destra italiana, segnatamente F.lli d'Italia e la Lega. E' indubbio che certe cose si sapevano, o quanto meno erano nell'aria, ma vedere le immagini e sentire il sonoro di rappresentanti delle istituzioni, anche a livello europeo, che sbroccano come un Jenni la carogna qualsiasi, è roba da lasciare di sasso. Al confronto il caso Morisi, con i suoi festini gay e droga, è roba da educande. Ovviamente non mi dilungo nel riassumere i fatti, anche perché non saprei da che parte cominciare. Mi interessano le reazioni degli ospiti in studio.

Oltre a Padellaro, Calabresi e la sardina calabrese Jasmine Cristallo era presente il maggiorente di Fratelli di Italia, cofondatore del partito assieme a Giorgia Meloni e La Russa, Giorgio CrosettoCrosetto, detto il "gigante buono " per via della sua mole imponente, tanto che messo assieme alla Meloni diede la stura al ritornello "del Gigante e la bambina", anni fa incappò in una "debolezza", ovvero inseri' nel suo curriculum di parlamentare un titolo di laurea mai conseguito. Per il resto una figura irreprensibile, dotato di moderatezza e buon senso, anche se politicamente spesso non condivisibile. Fino a ieri sera. Perché alla visione del servizio è prima diventato paonazzo, poi ha perso ogni freno inibitore ed è esploso come una furia. Il povero Formigli ha temuto per la sua vita e anche Cancellato non era proprio il ritratto della serenità. Per fortuna poi Crosetto, che continuava a smanettare sullo smartphone per sapere da Giorgia che doveva fare, alla fine si è un pò calmato e si è limitato a preannunciare querele. Francamente non capisco che ci sia da querelare, visto che il filmato era eloquente come pochi che ho visto in vita mia. Semmai, come hanno sottolineato sia Formigli che Cancellato, era un assist a Meloni e Salvini per metterli sull'avviso che chi si lascia permeare, magari anche solo per fini elettorali, da certi ambienti è a rischio che poi gli scappi la frizione. La povera Cristallo ha tentato di associarsi all'invito ma lo sguardo di Crosetto l'ha impietrita. Il finale è stato quasi esilarante quando il fascista in quota Fratelli di Italia sopranominato il "barone nero" invitò il giornalista a saldare la promessa di finanziamento ad Azione (nazisti e altra bella gente), ovviamente in nero. L'incontro per il trasferimento di danaro avvenne per strada di fronte ad un bar, dietro la parola d'ordine concordata "rosso sangue ".. o qualcosa del genere. Con i soldi racchiusi dentro una valigiona su trolley, che una distinta signora, travisata da un cappello e occhiali scuri, si occupò di portare via. Dentro la valigiona però, quei burloni di Fanpage, al posto dei soldi ci hanno messo libri sull'olocausto e il nazi fascismo. Mi immagino la sorpresa. Probabilmente il quadro di gravità è tale che penso siano già in corso indagini giudiziarie.

La seconda parte della serata era invece dedicata alle elezioni romane. Ugualmente interessante anche se un pò più scontata vista la solita immondizia per le strade e le mandrie di cinghiali che gimcanano tra il traffico e i pedoni. Presente in studio Carlo Calenda e il giornalista del Corriere della sera Fabrizio Roncone. I due sintonici si sono avventati sulla Raggi, causa di tutti i mali. A nulla è servito un timido tentativo parzialmente assolutorio di Padellaro che, pur confermando che non rivoterebbe per lei, ha cercato di spiegare la complessità che comporta amministrare una città come Roma. Roncone lo ha tacciato dicendo che lui è più romano di Padellaro, anche se il vicediretettore del Fatto ha molte più primavere romane di lui sul gobbone. In un filmato si è evidenziato come a Roma la legalità è un assoluto optional. Il coordinatore dei tassisti, che a suo dire cinque anni fa avevano votato tutti per la Raggi, " mo cor cazzo che la rivotamo" e viaggia in taxi senza Green Pass e mascherina. Non si vaccina perché, a suo dire, "il vaccino è sperimentale". Parola di noto virologo fermatosi alla scuola elementare. Calenda invece ha dato ampio sfogo al suo super ego, facendo capire che senza la sua "competenza" il mondo è decisamente sulla via del declino. Un tronfio assolutamente insopportabile che da ministro ha lasciato solo problemi irrisolti. La Jasmine, valutata la mole di Calenda, forse meno preoccupante di quella di Crosetto, ha tentato di far volare un pò più basso la mongolfiera ma si è beccata il disprezzo aggressivo del super mega "competente". Alla fine poi Calenda si è scusato. La puntata è finita.

Sono andato a letto e ho faticato a prendere sonno. 

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