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Per il NY Times la pillola del giorno dopo è un contraccettivo

Le polemiche sulle caratteristiche della cosiddetta pillola del giorno dopo non si verificano solo in Italia. Sono molto diffuse anche negli Stati Uniti. Si discute soprattutto su un aspetto, questa pillola è un abortivo o un contraccettivo? Secondo una “review” realizzata dal New York Times non ci sono dubbi: è un contraccettivo. Di quanto si discute negli Stati Uniti ne riferisce un articolo pubblicato su www.quotidianosanita.it:

Nell’articolo citato si rileva tra l’altro:

“Abortivo o contraccettivo? Continua a infiammarsi il dibattito negli Usa sulla pillola del giorno dopo, in particolare sulle informazioni contenute nel suo ‘foglietto illustrativo’ che indicano come possibile un’azione di contrasto verso le uova già fecondate per impedire l’impianto nell’utero della donna.

Indicazione che autorità mediche, istituti nazionali della sanità e la Mayo Clinics, riportano nei rispettivi siti internet, e che hanno aperto le porte alle contestazioni da parte di alcuni gruppi religiosi e politici conservatori: basandosi sulla convinzione che un uovo fecondato è una persona, hanno sostenuto che arrestarne la capacità di impiantarsi nell’utero di una donna non è più contraccezione, ma è aborto.

Secondo, però, quanto riportato da una review realizzata dal New York Times su centinaia di pagine di documenti relativi al processo di approvazione del farmaco in questione, è stato riscontrato che i ‘bugiardini’ approvati dall’autorità e dai siti internet medici ‘non riportano quello che la scienza dimostra’.

(...)

In sostanza, secondo il prestigioso quotidiano d’oltre oceano, il dibattito che sta coinvolgendo anche il mondo politico si sta probabilmente basando su speculazioni scientifiche datate o non corrette sul funzionamento delle pillole stesse.

E quindi, dal momento che queste agiscono bloccando l’ovulazione, verrebbe meno la definizione della pillola contraccettiva d’emergenza, data dagli anti-abortisti, come farmaco che induce l’aborto…

(...)

Secondo gli scienziati, quindi, anche le pillole che agiscono fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale, ritardano il rilascio dell’ovulo fino a che lo sperma non lo può più fecondare.

Infatti, sebbene molte persone pensino che sperma e uovo si uniscano subito dopo il rapporto sessuale, gli spermatozoi hanno bisogno di tempo per raggiungere il loro obiettivo.

Tant’è che le autorità mediche europee non hanno citato nei bugiardini di ellaOne – la pillola dei cinque giorni dopo la cui vendita è stata recentemente approvata anche in Italia – effetti sull’impianto di ovuli…

Quest’anno, poi, la stessa Federazione Internazionale di Ginecologia ed Ostetricia ha pubblicato una dichiarazione con la quale affermava che le pillole con il principio attivo della Plan B ‘non inibiscono l’impianto’.

Le ricerche su ellaOne, approvata in USA nel 2010, sono meno numerose, ma il Dr. Blith dell’Fda e altri riportano come le evidenze suggeriscono che tale pillola non blocchi l’impianto, citando tra le altre fonti, i diversi studi nei quali le donne sono rimaste in gravidanza dopo aver assunto ellaOne, dopo l’ovulazione…”.

Quanto emerge dalla “review” del New York Times interessa anche l’Italia. Infatti una parte del mondo cattolico si è espressa, nei confronti della cosiddetta pillola del giorno dopo, in modo fortemente negativo, proprio perché viene considerata non un contraccettivo ma un abortivo.

Ma gli studi citati dal New York Times dimostrano il contrario e quindi sarebbe opportuno che quella parte del mondo cattolico italiano non osteggiasse più la pillola del giorno dopo. Dubito però che questo avvenga, purtroppo.

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