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Pdl: nazionalismo e antipolitica sono le nuove frontiere

Dopo aver appoggiato il governo Monti, e criticato chi voleva uscire dall'euro, ecco il cambio di rotta del centrodestra berlusconiano: avversione totale alla moneta unica, a Monti e i suoi ministri. Una strategia portata avanti fin dalla vicenda dell'arresto dei due marò. Riusciranno a risalire la china nei sondaggi?

E’ da un bel po' di tempo che, seguendo i dibattiti televisivi o quanto lorsignori esprimevano su questo o quel quotidiano, ho notato un atteggiamento degli esponenti del centrodestra in antitesi rispetto alle linee programmatiche del governo Monti.

Quando all’inizio, con le prime manovre, il governo tecnico riuscì a guadagnare stima in ambito internazionale, dal neo segretario Alfano fino ad arrivare all’ultimo deputato, vigeva un unico motto: “Stanno seguendo il nostro programma, quello che avremmo fatto se fossimo ancora al governo”. Adesso, quasi improvvisamente, pur sostenendo il governo e quindi appoggiando l’aumento incondizionato delle tasse e il pressoché totale rinvio delle riforme da fare se non quella “boiata” della riforma del lavoro (Squinzi dixit, non il più partigiano dei sindacati), ecco il cambio di rotta: l‘avversione totale alla moneta unica, all’Europa della Merkel e all’azione di Monti e ministri vari.

Come evidenziava ieri Alessandro Gilioli sul suo blog personale, e nondimeno Claudio Messora su Byoblu.com, è frutto della nuova campagna elettorale - già iniziata - del Cavaliere e dei suoi discepoli che, avendo notato il malcontento generale vorrebbero cavalcare questo sentimento di protesta e tradurlo in una significativa risalita nei sondaggi, che ormai relegano il Pdl – o futuro “partito della gnocca”- ben dietro al Pd come al Movimento 5 Stelle. Antipolitica dunque, mista a quel pizzico di nazionalismo, che riporta la mente alla marcia su Roma di mussoliniana memoria, sarebbero la ricetta del successo: ricetta che è stata, forse, inaugurata dalla vicenda dei due marò e che i Sallusti vari non smettono mai di utilizzare ogni qualvolta sono chiamati ad esprimersi.

Potranno anche chiamarla libertà d’informazione, ma per me rimane solo difesa dei propri interessi e privilegi. Sono d’accordo che l’attuale governo ha deluso le istanze di gran parte della popolazione, che non è riuscito a dare una netta spallata alla burocrazia italiana, e ci consegna un Paese con un tasso di disoccupazione in aumento così come la fuga dei cervelli, dove la parola “futuro” si conosce solo grazie alla coniugazione verbale.

Ma non dimentichiamo che Santanchè e company erano i primi a dare dell’eretico a tutti coloro che paventavano un ritorno alla moneta unica da tempo, e che chiedevano da subito un governo politico anziché la fase transitoria dei tecnici. Non cadere nel tranello è l’imperativo, perché se avessero voluto, avevano mezzi e risorse per non farci sprofondare nel baratro: ma erano troppo impegnati a farci credere che Ruby fosse la nipote di Mubarak…

Credits Foto: Byoblu

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