Per il Bene Comune: l’attivismo di cui ha bisogno l’Italia

In questo periodo di antipolitica incandescente, sarebbe facile per chiunque intrattenere un dibattito, o stilare un programma politico: indipendentemente dal rispecchiarlo o meno, ci si farebbe un figurone paragonandosi a chiunque.

Sono però da apprezzare, tutti quegli attivisti, partendo dal Movimento 5 Stelle fino agli ultimi movimenti, che ci mettono il cuore e tanto impegno, oltre ad un bel gruzzolo di soldi per sostenere iniziative, riunioni, convegne e campagne generali di autofinanziamento. A differenza di quanti non vedono l’ora di arrivare a metà legislatura per incassare (virtualmente) il proprio vitalizio, o a chi cerca costantemente di gonfiare le fatture per comprarsi l’automobile all’ultimo grido.

Ecco dunque che invito quanti leggeranno questo mio post a prendere visione di questo nuovo gruppo: “Per il bene Comune“. L’ho conosciuto grazie ad un’attivista che mi ha segnalato alcune sue delusioni sull’ultimo incontro di Barnard e la MMT: diversi i punti in comune, tra il giornalista e questo movimento, ma alcune incongruenze che ne hanno frenato il collegamento. Sovranità nazionale, proprietà pubblica della moneta, reddito minimo di cittadinanza: tutte belle misure che meritano sostengo e rispetto. Eppoi ancora, democrazia diretta per una piena attuazione della Costituzione, specialmente nell’articolo 3 della stessa, ripudio incondizionato alla guerra e un occhio di favore per il movimento No Tav.

Il riferimento a questo movimento è di facile accesso per tutti sulla rete. Basta prendere visione, discutere, aiutarlo a migliorare, criticarlo - perché no -, coltivarlo. In fondo, chi rema per il bene comune, e vuole rinnovare una massa di cialtroni interessati solo ai propri averi, deve avere tutto il nostro rispetto. E la nostra attenzione…

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