Passera e i divieti a volare. Addio allo scalo di Crotone

Si tratta di un documento di indirizzo che porterà a 31 gli scali aerei italiani di interesse nazionale e quindi assistiti da interventi statali. Sino a ieri gli aeroporti civili in Italia erano 101; dal piano di riordino, che dovrà essere approvato con decreto del Presidente della Repubblica, previa concertazione con la conferenza Stato/Regioni, ben 70 saranno definitivamente declassati a scali di interesse regionale, la cui sopravvivenza dipenderà, da quel momento in poi, dalla partecipazione finanziaria degli enti locali e dai capitali dei privati.

Non fa poi tanto freddo in questi giorni crotonesi della merla, ma la notizia è di quelle che fanno raggelare le residue speranze sulla ripresa dei voli al S. Anna. No, non è tempo di miracoli quaggiù, anzi, ogni giorno che passa, la città, come uno dei due tronconi del Titanic, sembra inabissarsi, e nemmeno nelle gelide acque dell’oceano, bensì tra quei flutti di rifiuti e monnezza che stanno sommergendo le vie e le strade di questo paesone oramai rincoglionito e stracco. 

La mancata ricapitalizzazione per tempo della società aeroportuale mista pubblico/privato, per ragioni legate a carenza di liquidità, indurrebbe a reperire i cartoni per imballare oggetti e mobili dello scalo aereo crotonese, a stendere lenzuola sui metal-detector e sui banconi del check-in per risparmiargli quantomeno l’umiliazione della polvere. Per dirla tutta: l’unica possibilità di salvezza per questo territorio è mettere Crotone e la sua provincia in vendita su e-Bay; hai visto mai che la Cina sia interessata all’acquisto?

Nella nuova carta aeroportuale di interesse nazionale stilata dal ministro Passera, in Calabria restano gli scali di Lamezia e Reggio Calabria ed essi avranno, al pari degli altri che figurano in questa top-class, pieno diritto a interventi di sostegno statale per infrastrutture e riammodernamento. Ma la decisione del Governo dei tecnici, che scalcia ancora, nonostante ne sia stata decretata (almeno per il momento) la fine, era abbondantemente annunciata. Può darsi che qualcuno dei soci della S. Anna - S.p.a , chiamato a mettere mano al portafoglio, abbia avuto sentore di quelle che sarebbero state le soluzioni finali sul destino dello scalo aereo crotonese, ed i quattrini, se li è tenuti ben stretti. Del resto nessuno si aspetta più nulla di buono, in quest’Italia che ha lottato e sofferto per sottrarsi al fascismo prima, alla fame subito dopo e che adesso sembra essere tornata a sudditanze, volendo essere magnanimi, mitteleuropee.

Ci saranno delle elezioni tra meno di un mese, ma nessuno si aspetta nulla di buono, ben che vada si garantiranno la propria posizione di privilegio un paio tra crotonesi e cirotani. Alcuni autorevoli commentatori e analisti della situazione economica italiana dicono che la recessione ha ormai toccato il fondo; può darsi che sia così, ma ciò non significa nulla, perché dopo aver toccato il fondo, la recessione può sempre cominciare a scavare. Ci vorrebbe Domenico Modugno per tornare a volare, ma solo sulle note di una delle canzoni più belle che mai siano state scritte. Ne parli la candidata del territorio nella lista Monti della situazione del S. Anna al ministro Andrea Riccardi; quel ministro è il fondatore della comunità di S. Egidio e di assistenza ai poveri se ne intende, qui i poveri prolificano che è una “bellezza”.

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