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Parte Expo 2015: "Siam pronti alla Vita, l’Italia chiamò...". 200mila il primo giorno

Finalmente al Via, dopo intensi lavori ed anche boicottaggi di ogni genere l'Evento: Expo 2015. In duecentomila i visitatori già al primo giorno. Una coreografia d'eccezione, culminante nel passaggio delle "Frecce Tricolori", ma della quale, personalmente, ciò che più mi è piaciuto (e che probabilmente è stato più azzardato) è stata la variazione dell'Inno di Mameli, dove il crescendo "...siam pronti alla morte l'Italia chiamò" finisce in un decrescendo da cui s'innalza prima debole ma poi determinato un bellissimo "... siam pronti alla Vita".
 
 
Bellissimo sarebbe che fosse la nuova versione ufficiale del nostro inno nazionale. Esso sintetizza forse nel miglior modo ciò che Expo vuole essere: un nuovo capitolo della cultura dell'economia e della politica italiana e non solo. L'orizzonte infatti è vastissimo: si guarda all'Europa ed al mondo intero. Nuova è la concezione, quella di una maggiore equità e bene lo sottolinea lo stesso Matteo Renzi: "...dobbiamo uscire da una situazione in cui nel mondo abbiamo un Mld di persone che sofforno la fame e la malnutrizione e, di contro, un Mld che ha problemi di obesità che non riesce a risolvere. Dobbiamo costruire un nuovo equilibrio per un nuovo mondo."
 
Concetto ribadito da Papa Francesco: "... bisogna ridurre gli squilibri tra Paesi ricchi e Paesi poveri." Il vero problema, taciuto, ma che emerge proprio dai dati sull'alimentazione è quello degli sprechi: si produce infatti per 12 Mld di persone quando la popolazione globale è di 7 Mld. In definitiva perciò il vero fine di Expo 2015 è un fine ambiziosissimo e che sarebbe un grande successo se fosse realizzato anche solo in minima parte, esso infatti è quello ambito da sempre dalle grandi religioni dell'umanità, ovvero quello dell' "Armonia", dell'equilibrio dell'uomo con il mondo, con gli altri uomini e con se stesso. Il Convivio, l'incontrarsi a tavola, è da sempre presso tutti i popoli uno degli strumenti usati con più efficacia ed è questa la scelta che pone l'Italia al centro dell'attenzione del mondo per i prossimi sei mesi di duro lavoro.
 
Una tavolata grandissima cui partecipano oltre 200 Paesi dando praticamente a tutto il mondo la possibilità di sedre al grande Convivio che è visto come inizio di una nuova politica globale dell'alimentazione. Non si tratta soltanto di idealità: sono tantissimi i progetti connessi e quelli che prenderanno avvio proprio da Expo 2015. Il primo successo contro, come sottolinea Renzi, "i sostenitori del partito dei non ce la faremo mai" è già raggiunto: i lavori sono stati ultimati in tempo facendo ricorso anche agli straordinari ed al lavoro notturno. Sacrificio ed abnegazione di tanti hanno portato il loro frutto. Anche in mezzo a tanti boicottaggi, il più vile proprio nella notte antecedente la "Prima" con il sabotaggio da parte di Anonymus - già il nome sa di vigliaccheria - al sito che vende i biglietti; il più inqualificabile l'attacco vandalico alla città di Milano da parte dei Black Blocks. Si tratta insomma di portare avanti e possibilmente vincere la lotta di sempre: quella della Civiltà contro la Barbarie.
 
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