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 Home page > Tribuna Libera > Parigi capitale del mondo contro il terrorismo

Parigi capitale del mondo contro il terrorismo

Oltre un milione di persone in piazza contro il terrorismo. Una folla oceanica ha invaso le strade le Parigi. Oltre 45 capi di stato e di governo. Capi di stato in prima fila procedono compatti in un immagine toccante, commovente e allo stesso momento emozionante. Secondo Hollande, oggi Parigi è la capitale del mondo. Una città per la libertà e la democrazia, una città contro il terrore, la violenza e la morte.

Dopo i tre giorni del terrore, i tre giorni che hanno tenuto sotto assedio la Francia e il mondo intero, una folla immane di persone si pone come scudo contro le milizie del terrore. Tre giorni che hanno scosso il mondo intero, morti che tutto il mondo piange in un abbraccio universale.

Sfilano nella marcia Hollande e Sarkozy (ma non Marine Le Pen), il palestinese Abu Mazen e l’israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il re Abdallah II di Giordania con la regina Rania e il premier turco Ahmet Davatoglu, Angela Merkel e Matteo Renzi, David Cameron e Marano Rajoy, e tante, tante persone per ricordare le vittime dell’attacco terroristico alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.

LEGGI ANCHE: Manifestazone per Charlie Hebdo: Hollande ha chiesto a Netanyahu di non partecipare

Place de la Republique è un tripudio di persone: una miriade di persone contro il terrore che ha troncato e spezzato le matite dei vignettisti francesi. Una folla di persone che procede come un immensa ondata marina per le strade di Parigi…

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Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.137) 13 gennaio 2015 00:47

    Da parte mia la condanna per l’assassinio di 12 persone perpetrato dai terroristi a Parigi è incondizionata, e sincero il cordoglio per le vittime.
    Ma quella sfilata di capi di stato e di governo in testa alla manifestazione, che ha sulla coscienza decine di migliaia di vittime in Siria e in Libia, non ha diritto di partecipare né all’una né all’altro. C’é un limite all’ipocrisia, superato il quale vi è l’oltraggio ai morti e a quelli che sono sopravvissuti.

    La Francia, assieme agli altri paesi europei, ha la responsabilità diretta dei 50.000 morti del cambio di regime in Libia e dei 250.000 finora causati dal tentativo di cambio di regime in Siria.

    Tentativo al quale la Francia di Sarkozy e Hollande ha partecipato in prima linea, con la piena consapevolezza che la caduta del regime di Bashar al-Assad e la presa del potere da parte degli integralisti sunniti avrebbe causato, e in parte ha già causato, un immane carnaio tra l’innocente popolazione civile siriana.

    Il cinismo e l’ipocrisia di queste persone, se è ancora lecito definirle così, sembra non conoscere confini: da una parte distruggono senza pietà interi popoli e dall’altra compiangono contrite 12 vittime dei terroristi che loro stessi hanno contribuito ad armare.

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