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Papa Francesco primo papa ad una convocazione del Rinnovamento nello Spirito

A dare attenzione al movimento di Rinnovamento nello Spirito Santo è stato già a suo tempo papa Giovanni Paolo II, con il ricevimento regolare dei suoi rappresentanti. Il movimento, parte del Movimento Carismatico fondato a Pittsburg nel 1967, ha tuttavia dovuto faticare non poco per affermarsi - specie inizialmente - in una Chiesa ancora appena post conciliare a causa anche delle proprie tipologie rituali e liturgiche fortemente caratteristiche per cui data soltanto al 1995 l'approvazione del primo Statuto da parte della CEI.

Chi scrive ne fu personalmente messo in guardia, quando, a metà degl'anni '90, decise di incontrarne uno degl'esponenti più autorevoli e perciò stesso discussi (e non solo del Movimento, ma della Chiesa): Padre Matteo La Grua a Palermo, nei pressi di piazza Noce, uno dei più grandi esorcisti del Novecento ed esorcista personale del Papa, ma questo lo seppi solo dopo. Gli episodi di liberazione e di guarigione cui ebbi occasione di assistere personalmente sono stati molteplici ed a volte eclatanti - come la guarigione di un parapelgico - ma non c'ero andato per questo e quello che più mi colpì fu la bellezza e la profondità delle sue omelie e, nei pochi e brevi incontri personali, la grandezza della Fede e, soprattutto, della Saggezza consiliare, di cui ho potuto fare tesoro e di cui lo ringrazio.

Per il Papa padre Matteo pregava tanto, e tanto per il Movimento: ebbene, la presenza di papa Francesco all'Olimpico in occasione della sua 37a Convocazione ne sono l'esaudimento. Il papa arriva alle 17.00 in uno stadio Olimpico gremito da 52mila presenti (tra cui 1.000 sacerdoti, i Cardinali Comastri, Vallini e Rylko, Padre Raniero Cantalamessa e Suor Briege Mc Kenna) già lì dalle 10.00 antimeridiane e si intrattiene per la durata di una partita di calcio: 90 minuti, sino alle 18.30. Il Papa partecipa anzitutto, subito, dal primo istante del suo arrivo alla gioia, dono dello Spirito e connotazione prima del Movimento che si rifà all'insegnamento di San Paolo: "Egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna." (San Paolo, lettera a Tito, 3,5-7).

Ma poi è nella preghiera che promana lo Spirito, e nella preghiera di Papa Francesco mi sembra di risentire l'eco di quelle di Padre La Grua: "Signore guarda il tuo popolo in attesa dello Spirito Santo, guarda i giovani, guarda le famiglie, guarda i bambini, guarda gli ammalati, guarda i sacerdoti, i consacrati le consacrate guarda noi vescovi, guarda tutti, e concedi a noi quella santa ubriachezza, quella dello Spirito, quella che ci fa parlare tutte le lingue, le lingue della carità, sempre vicino ai fratelli e sorelle che hanno bisogno di noi. Insegnaci a non lottare fra di noi per avere un pezzo in più di potere, ad essere umili, ad amare più la Chiesa che il nostro partito, a ricevere lo Spirito, invia Signore il tuo Spirito su di noi." Infine il complimento più bello: "Grazie, con voi mi sento a casa."

 
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