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Pakistan, coppia cristiana condannata a morte per “blasfemia”: tra pochi giorni l’appello

Le analogie con la vicenda che per nove anni ha perseguitato Asia Bibi sono tante: una vendetta privata all’origine di tutto, medesimo reato, stesso avvocato, identico clima ostile.

epa01816018 Pakistani Christian minority members, shout slogans during a protest in Hyderabad, ...

In Pakistan la sezione 295-C del codice penale, che punisce la blasfemia, continua ad arrecare enormi danni alle minoranze religiose.

La storia la racconta il portale Asianews, da sempre impegnato nella denuncia delle persecuzioni ai danni dei cristiani.

Nel luglio 2013 un uomo, Muhammad Hussain, denuncia di aver ricevuto – mentre era in preghiera in una moschea – un sms contenente offese al Profeta Maometto.

I presunti autori del messaggio, Shagufta Kausar e Shafqat Masih, vengono condannati a morte il 4 aprile dell’anno successivo.

Dopo oltre cinque anni, il 25 giugno presso l’Alta corte di Lahore si terrà il processo d’appello.

Qui, Kausar e Masih – difesi da Saiful Malook, il coraggioso avvocato di Asia Bibi tornato appositamente dall’esilio cui era riparato per sfuggire alle minacce di morte – spiegheranno nuovamente al giudice che all’origine della denuncia per blasfemia non c’era altro che un banale alterco tra i figli della coppia e quelli dei vicini.

Aggiorneremo questo post a udienza avvenuta

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